Erede delle piccole Ninja 250 e 300, di cui riprende le dimensioni compatte, è una sportiva facile da guidare per chi ha ancora poca esperienza, ma appagante per chi vuole divertirsi nei percorsi più tortuosi.
Una vera Ninja
Il design riprende le linee “di famiglia” come il profilo anteriore con il muso e i fari schiacciati delle ZX e gli spigoli vivi presi dalla maxi "sovralimentata" H2. Adotta il motore bicilindrico frontemarcia da 399 cm3 capace di erogare 45 CV a 10.000 giri, (nel limite dei 35 kW previsto dalla patente A2). Il peso complessivo della Ninja è di 168 kg in ordine di marcia, grazie anche al telaio compatto e leggero. Le sospensioni sono composte da una forcella telescopica con steli da 41 mm mentre al posteriore c'è un monoammortizzatore a gas regolabile nel precarico. L'impianto frenante prevede dischi con profilo a margherita da 310 mm all'anteriore e da 220 mm al posteriore.
Grintosa e reattiva tra le curve
Sulla Ninja 400 si sta comodi: la triangolazione sella/manubrio/pedane è azzeccata e nonostante la sella non troppo alta (79 cm) accoglie bene i piloti di tutte le corporature. Il bicilindrico ha un’erogazione regolare e progressiva già dai bassi regimi ma la grinta viene fuori ai medi e agli alti regimi, quando si avvicina alla zona rossa del contagiri la Ninja sfoggia doti di allungo apprezzabili anche dai piloti più esigenti. Agile e divertente tra le curve, la piccola Kawasaki è svelta nello scendere in piega e reattiva nei cambi di direzione grazie al peso contenuto, alla ciclistica “sana” e alle sospensioni che sostengono quanto basta senza essere troppo rigide. In frenata si apprezza l’impianto semplice (disco singolo sia all’anteriore che al posteriore), ma efficace e adeguato alle prestazioni e al peso della Ninja 400, con l’ABS che si fa sentire solo nelle staccate più cattive (soprattutto al posteriore). Preciso negli innesti il cambio, servito da una frizione servoassistita e morbidissima da azionare.
Perché sì
La facilità di guida: è leggera e bilanciata ma tra le curve è efficace
La posizione di guida più "rilassata" di quella di altre moto sportive grazie al manubrio alto e vicino al busto del pilota
Il bicilindrico è sempre gestibile ma ai medi e alti regimi sfodera una bella grinta
Perché no
Il cupolino ripara poco, bisogna "accucciarsi" per trovare riparo
La frenata è adeguata ma l'ABS è un pò invasivo, soprattutto sul freno posteriore
Gli specchietti molto sporgenti, tra le auto in coda bisogna fare attenzione