La nuova sportiva di Erik Buell è veloce e divertente, ma non è una moto per tutti. Sfrutta l’esperienza della Superbike RS e ripropone alcuni “cavalli di battaglia” di Erik Buell come il grosso telaio a doppio trave che funge anche da serbatoio di carburante e il disco freno anteriore di tipo perimetrale con pinza a 8 pistoncini. Il motore è il Rotax bicilindrico (come le ultime Buell) con una potenza dichiarata di ben 185 CV a 10.600 giri, mentre come sospensioni monta forcella Showa BPF e un mono posteriore completamente regolabile, l’elettronica compare solo nel controllo di trazione (regolabile su 21 livelli). Su strada e in pista la EBR si rivela maneggevole e divertente, ma non è una moto per principianti: anche un pilota esperto ha bisogno di un certo periodo di “rodaggio” per prenderci la mano. Il motore sotto i 3.000 giri scalcia (e scalda) parecchio, poi inizia a girare “rotondo” e sfodera dei medi strepitosi; verso gli 8.000 giri però conviene cambiare, perché non ha un grande allungo.
Perché sì
La potenza e la coppia ai medi regimi è impressionante - In strada e in pista è agile e divertente anche se bisogna prenderci la mano - La posizione di guida è tipicamente “da sportiva”, la sella è comoda e la moto è perfetta per la pista
Perché no
Il motore Rotax scalda molto e si trasmette al serbatoio che è integrato nel telaio – Il prezzo è salato rispetto alle sue concorrenti dirette - Il disco anteriore frena forte, ma se si alza il ritmo va un po’ in crisi