Come è fatta
Erik Buell è tornato a produrre moto... e non sono per niente male. L’ingegnere americano, dopo la chiusura dell’azienda che portava il suo nome da parte di Harley-Davidson (tuttora proprietaria del marchio Buell), aveva creato la sua nuova piccola EBR Racing per produrre la 1190RS: una Superbike che corre nel campionato AMA e da quest’anno sta disputando anche il mondiale SBK. Lo scorso anno però nella EBR è entrato il colosso indiano Hero Motocorp e con i suoi capitali è iniziata la produzione di moto stradali. La prima è questa 1190RX che sfrutta a piene mani l’esperienza della RS e ripropone alcune idee fisse di Erik Buell, tra cui il grosso telaio a doppio trave che funge anche da serbatoio di carburante e il disco freno anteriore di tipo perimetrale con pinza a 8 pistoncini. Il motore è il Rotax bicilindrico (come le ultime Buell) con una potenza dichiarata di ben 185 CV a 10.600 giri, per le sospensioni troviamo una forcella Showa BPF e un mono posteriore completamente regolabile, mentre l’unica concessione all’elettronica è il controllo di trazione (regolabile su 21 livelli). Una moto particolare, insomma,da tenere d’occhio anche se non è “regalata”.
Come va
La posizione di guida è tipicamente “da sportiva”, cioè caricata sui polsi: perfetta per la pista, ma poco pratica per l’uso su strada. Su strada e in pista la EBR si rivela maneggevole e divertente, ma non è una moto per principianti: anche un pilota esperto ha bisogno di un certo periodo di “rodaggio” per prenderci la mano. Il motore sotto i 3.000 giri scalcia (e scalda) parecchio, poi inizia a girare “rotondo” e sfodera dei medi strepitosi; verso gli 8.000 giri però conviene cambiare, perché non ha un grande allungo. Il disco anteriore frena forte, ma se si alza il ritmo (soprattutto in pista) va un po’ in crisi, come del resto accade alla forcella con taratura un po’ troppo morbida per la guida “cattiva”.