La moto italiana domina la scena nei primi anni '50, conquistando ben sei titoli iridati. Il progetto però è di un quarto di secolo precedente, e sfrutta la geniale intuizione di Gianini e Remor, che avevano disposto i quattro cilindri frontemarcia invece che trasversalmente. La Rondine, oltre che nelle gare, si era distinta anche nei record di velocità, con Piero Taruffi. La mezzo litro di Arcore ha l'albero controrotante, il cambio estraibile e può essere considerata la "nonna" dell'attuale Yamaha M1 di Valentino