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Test Valencia: Pecco ritrova il sorriso, Aprilia guida la classifica

Bagnaia è contento delle novità provate, Bezzecchi è secondo dietro a Fernandez ma ha provato molte soluzioni. Quartararo non si sbottona, Razgatlioglu fa una buona impressione come Bulega

Il martedì dei test di Valencia è iniziato con un certo ritardo per via della pista umida, ma ha fornito indicazioni interessanti su quello che ci potrebbe attendere nel 2026. È stato soprattutto Pecco Bagnaia ad apparire rinfrancato dai primi “vagiti” della GP26, ma anche Aprilia ha portato diverse novità e ha temporaneamente congedato Marco Bezzecchi con un sorriso. Yamaha lavora a testa bassa, con Razgatlioglu perfettamente già calato nella parte di uomo MotoGP.


La rinascita di Pecco

È ovviamente troppo presto per dire che i problemi di Bagnaia siano rimasti chiusi dentro il calendario 2025, ma è stato proprio il pilota Ducati a lanciare segnali di grande ottimismo. “È stata sicuramente una giornata positiva. Con il prototipo 2026 mi sono trovato bene da subito, siamo riusciti a lavorare bene. Credo che questa base qua sia ottima, siamo partiti subito bene se non meglio”. La nuova Ducati arriverà solo a Sepang, ma con una nuova aerodinamica e diverse mappature di elettronica, Pecco si è trovato subito a posto. Buoni i tempi per sua stessa ammissione, anche se non ha montato la soft per il time attack. Molto bene anche Bulega, che ha strappato il sesto tempo a meno di 3 decimi da Raul Fernandez, il più veloce in pista. Alex Marquez ha girato anche lui testando soluzioni differenti, con novità comunque centellinate in run piuttosto brevi.


Aprilia guarda avanti

Tanta aerodinamica in casa Aprilia, con Bezzecchi che ha testato soluzioni inedite sia per quanto riguarda l'anteriore (evidenti le nuove orecchie dietro la ruota e un cupolino in stile Ducati) che sul codone. Giudizio positivo per Simply the Bez, che elogia caldamente il lavoro degli ingegneri senza però lanciarsi in voli pindarici sul valore dei tempi segnati. Marco ha chiuso a 27 millesimi da Fernandez, Martin è stato mezzo secondo più lento, ma è comunque riuscito a completare 52 giri. Positivo il suo giudizio sul nuovo telaio, altra novità partorita dal team tecnico guidato da Fabiano Sterlacchini.


Un sorriso per Quartararo

Nella lista dei tempi è solo 15esimo, ma Fabio Quartararo non è di cattivo umore. Nemmeno buono, a dirla tutta, ma già la sospensione del giudizio per ora è un segnale di nervosismo in fase discendente. Il nuovo V4 necessita di essere svezzato ed El Diablo ha spiegato che la giornata è stata spesa per l'assetto di base, anche perché Iwata ha prenotato la pista anche per domani. Ma il motore sembra avere qualcosa di diverso in basso e al francese “piace come si deve guidare, in una maniera del tutto diversa”. Insomma, per ora non sarà più veloce della vecchia 4 in linea, ma se non altro non ne è nemmeno la copia. Chi è stato veloce, per stessa ammissione di Quartararo, è stato Toprak Razgatlioglu, con tempi migliori sia di Alex Rins che di Jack Miller. Non vuol dire molto al momento, ma sicuramente il turco ha iniziato con il piede giusto.


KTM e Honda

Austriaci e HRC non avevano grosse novità da mettere in campo. Albesiano d'altronde ha spiegato che Honda non ha bisogno di grandi rivoluzioni. Tutti i piloti della Casa Alata sono comunque rimasti fuori dai dieci e Luca Marini non pareva entusiasta di quanto Aleix Espargarò aveva testato nel weekend di gara e passato ai compagni di marca.

KTM ha portato un codone con un diverso alettone e soprattutto un nuovo telaio, anche se dal punto di vista dei tempi Acosta non ha fatto vedere miracoli e si è piazzato “solo” al quinto posto, una manciata di millesimi meglio rispetto a Vinales.

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