Come altre industrie nate nel primo Novecento, la fiorentina Società Giuseppe Bianchi iniziò l’attività con la produzione di biciclette nel 1904. Il nome attuale è stato invece introdotto alla fine degli anni Quaranta, fondendo le sigle dei titolari dell’epoca: Bianchi Enzo e Tosi Arrigo. Il primo modello a motoveicolo fu realizzato applicando un motore ausiliario con trasmissione a rullo a una delle biciclette in produzione.
La prima “vera” Betamotor è la Vulcano 160 del 1952, con la quali l’azienda iniziò a produrre anche i motori. Dai primi anni Settanta, con il trasferimento dello stabilimento da Firenze a Rignano sull’Arno, la gamma è stata progressivamente indirizzata verso i modelli con impostazione fuoristradistica, prima con moto da cross e da regolarità (l’attuale enduro), e successivamente con quelle per il trial. Proprio in quest’ultimo settore la Betamotor ha raccolto i più significativi successi, con una lunga serie di titoli mondiali.