È una 125 retrò molto elegante che punta agli appassionati “adulti”, quelli che vogliono una moto ma hanno solo la patente B da auto e non hanno intenzione di spendere soldi per la A2. La nuova Black Seven monta il conosciuto monocilindrico Mash di 124 cm3 4T raffreddato ad aria, l’impianto frenante con sistema integrale può contare all’avantreno su un disco da 300 mm con pinza a 3 pistoncini: con la leva si usano due pistoncini, mentre con il pedale si aziona la pinza posteriore e il terzo pistoncino di quella anteriore, riducendo così il rischio di bloccaggio anche nelle frenate violente. Il serbatoio da 14 litri garantisce un’autonomia da “granturismo”, le sospensioni sono di tipo tradizionale con forcella a steli tradizionali da 37 mm dotati di “romantici” soffietti parapolvere e ammortizzatori con serbatoio separato.
Motore tranquillo
La posizione di guida è comoda sia per chi è di corporatura minuta, sia per i più alti: i primi toccano terra facilmente con entrambi i piedi, i secondi possono contare su una sella lunga e ben imbottita che permette di trovare subito il giusto “assetto”. Il motore è poco potente (circa 11,6 CV a 8.750 giri), ma ha un’erogazione piacevole e consuma poco: la casa dichiara quasi 40 km/l. Agli alti regimi però si sentono un po’ di vibrazioni. Tra le curve la Black Seven se la cava bene: è facile da guidare, le sospensioni lavorano come si deve e le gomme di grossa sezione (considerata la potenza del motore) forniscono sempre un buon grip. Buona anche l’agilità, si manovra in un fazzoletto, mentre l’impianto frenante è facile da gestire.
Perché sì
La posizione di guida è comoda, il sellone è ben imbottito e permette a tutti di mettere i piedi a terra con sicurezza.
I consumi sono ridotti all’osso, la casa dichiara quasi quaranta chilometri con un litro di benzina.
Nonostante il prezzo basso le finiture sono soddisfacenti e i dettagli vintage si “sprecano”.
Perché no
Il motore è piuttosto tranquillo, se non altro a prova di principiante. Per tirargli fuori un po’ di grinta occorre tenerlo su di giri.
Agli alti regimi si sentono vibrazioni ben evidenti sulle pedane poggiapiedi e sulle manopole del manubrio.
La forcella non ama la guida particolarmente sportiva, con la Black Seven meglio adottare uno stile “rotondo” e pennellare le curve.