La novità dell'ultima release (2021) è l'introduzione di una forcella Showa SFF-BP – cioè Big Pistons con funzioni separate – a steli rovesciati di 41 mm di diametro, abbinata a nuovi cerchi a razze sdoppiate in alluminio, più leggeri, con una riduzione delle masse non sospese che agevola il lavoro della sospensione; completano il ”pacchetto” due dischi freno anteriori di 296 mm di diametro e sulle due versioni naked e sportiva anche pinze Nissin ad attacco radiale.
Come va
La posizione in sella della CBR 500 R è azzeccata. I semimanubri montati più bassi rispetto al vecchio modello fanno inclinare maggiormente il busto del pilota, senza però causare il classico affaticamento alle braccia che si prova in sella a una supersportiva. Il risultato è un buon compromesso che consente una guida d’attacco, ben piantata sull’anteriore, e un comfort soddisfacente su tragitti medio lunghi. Il motore, grazie alla "cura ricostituente", ai medi regimi è potente il giusto e permette di togliersi parecchie soddisfazioni anche nei confronti di moto più potenti. La ciclistica (ben bilanciata e neutra nelle reazioni) consente di forzare la mano sullo stretto, senza che la moto vada mai in difficoltà, mentre nei curvoni veloci si può contare su un appoggio sempre sicuro. In questo caso il merito va alla nuova forcella, ma anche alle gomme di serie, le Dunlop Sportmax svolgono il loro lavoro in maniera egregia (ma l’asfalto di Tenerife, sede della nostra prova, ha aiutato parecchio, perché offre un grip elevato). La carenatura garantisce un buon riparo e il cupolino, compatto ma efficace, protegge fino all'altezza del casco (ma le spalle restano un po' scoperte) anche a velocità autostradali. Buona, infine, la taratura dell’ABS: il suo lavoro è efficace e mai invasivo.
Perché sì
Il bicilindrico Honda raffreddato a liquido ha consumi molto bassi nonostante le prestazioni brillanti
Le finiture sono a livello delle migliori moto di casa Honda, anche se il prezzo rimane contenuto
La CBR si dimostra molto agile nel misto, merito dell'ottima ciclistica e della corretta posizione di guida
Perché no
Lo spazio per i piloti più alti è limitato, chi è sopra il metro e 80 soffre un po'
Le sospensioni sono troppo morbide se si decide di alzare il ritmo: vanno bene in città ma meno nella guida più sportiva
Il riparo del cupolino è limitato alla parte bassa del casco