La Tuono 660 condivide motore e ciclistica con la RS carenata.
Giustamente più "stradale"
Il bicilindrico 660 in questo caso ha “solo” 95 CV a 10.500 giri e 67 Nm a 8.500 giri: 5 CV in meno della RS per essere “depotenziabile” a 35 kW (ok quindi per la patente A2). La fasatura degli scoppi è a 270° per migliorare la risposta ai medi e la “voce” del bicilindrico, mentre la rapportatura finale è più corta di quella della RS 660 per rendere più pronta la risposta al comando del gas.
Cinque "riding mode"
Telaio e forcellone sono in alluminio mentre le sospensioni sono regolabili. Interessante il rapporto peso/potenza: 183 kg per 95 CV promettono emozioni e divertimento anche ai piloti più esperti. La Tuono 660 offre 5 mappature (tre per l’uso stradale e due per l’uso più pistaiolo) e una ricca dotazione elettronica. Di serie ci sono controllo di trazione, cruise control, sistema di controllo freno motore e sistema anti-impennata. Solo optional la piattaforma inerziale IMU (400 euro) che “sblocca” ABS e controllo di trazione con funzione cornering, nonché le luci adattive. Optional anche il cambio elettronico (219 euro).
Dà il meglio "in alto"
In sella ci si trova subito a proprio agio: merito della posizione di guida azzeccata e della ciclistica intuitiva di pura scuola Aprilia, agile tra le curve e precisissima in percorrenza ma nel misto stretto la 660 predilige una guida decisa. Il motore è perfettamente a punto: l’erogazione piena e costante consente di usare la moto al meglio in ogni condizione di marcia ma la "cattiveria" arriva oltre i 5.000 giri. Le mappature poi, ben differenziate e personalizzabili, permettono di “cucirsi” la moto addosso. Per sfruttare la Tuono al meglio però consigliamo il cambio elettronico, un optional “obbligato” da 219 euro ma decisamente utile. Ottimi i controlli elettronici: l’ABS è a punto e il controllo di trazione efficace e poco invasivo. Dal punto di vista del comfort, il cupolino protegge più che discretamente dall’aria (a differenza di molte concorrenti). Peccato solo per le vibrazioni, avvertibili soprattutto sulle pedane.
Perché sì
La posizione di guida è corretta, con il manubrio alla giusta distanza e la sella ben disegnata. Le pedane leggermente rialzate non disturbano e migliorano il controllo
Per le prestazioni che offre e la ricca dotazione di serie, che la avvicinano a una sportiva
La ciclistica a punto: la Tuono va bene sia per le strade tutte curve che per il commuting casa-lavoro
L'elettronica offerta di serie è (nonostante gli optional) è completa
Perché no
Il cupolino protegge poco, se si utilizza la moto tutti i giorni meglio pensare a una soluzione più rialzata
Le pedane vibrano un po' soprattutto nell'uso ai medi e alti regimi
L'uso in due è fattibile ma il passeggero è parecchio sacrificato, lo spazio a bordo è poco e gli appigli inesistenti
L'IMU e il cambio elettronico solo "a pagamento"