La G 310 trasmette una sensazione di qualità all’altezza del marchio che porta: plastiche robuste, verniciature ben fatte e dettagli curati, come il piccolo cruscotto digitale che adatta automaticamente la sua luminosità in base alla luce dell’ambiente.
Fatta bene
Il cuore del progetto è l’originale monocilindrico bialbero da 313 cm3 e 33,7 CV (rilevati alla ruota), con cilindro inclinato all’indietro e testata “invertita”, cioè con l’aspirazione davanti e lo scarico nella zona posteriore. Una soluzione che consente di portare le masse al centro e utilizzare un forcellone lungo (migliorando la trazione), mantenendo l’agilità di una “piccola”. Il telaio è un classico traliccio in tubi di acciaio, la forcella è a steli rovesciati da 41 mm, il monoammortizzatore è regolabile nel precarico e i freni sono ByBre (Brembo prodotti in India) con disco anteriore da 300 mm con pinza radiale e posteriore da 240 mm.
Facile ma efficace
La posizione di guida è azzeccata, non affatica in città e permette di caricare a dovere l’avantreno quando si decide di guidare in maniera sportiva tra le curve. Il motore monocilindrico è brillante e ha un notevole allungo. Telaio e sospensioni sono ben accordati e l’avantreno è preciso: si passa da una curva all’altra in un attimo. Bene il freno anteriore, troppo tranquillo quello posteriore. A punto cambio e frizione, sempre morbidi e soprattutto precisi.
Perché sì
È una moto facile e di buona qualità, che trasmette la solidità del progetto BMW
Il cruscotto è ben leggibile
La posizione di guida è comoda ed efficace
Perché no
Le prestazioni fuori dall'ambito cittadino sono modeste.
Alcuni dettagli appaiono un po' troppo "leggerini"