La Vespa Primavera 125 venne presentata al Salone Internazionale di Milano (che non si chiamava ancora EICMA) nel 1967, entrando in commercio nel 1968 e diventando negli anni successivi il mezzo più amato e desiderato dai giovanissimi. La “nuova” Primavera è cresciuto ma resta sempre la “piccola” della gamma vespa. I cerchi sono da 12 pollici, come sulla Sprint, per migliorare la stabilità senza perdere l’estrema agilità che l’ha sempre caratterizzata.
La qualità dei materiali, la verniciatura della scocca in metallo e l’assemblaggio sono perfetti: tutto è curato alla perfezione. Il cruscotto offre il classico tachimetro a mezzaluna con display Lcd. Tutte le versioni montano il motore i-Get a 3 valvole raffreddato ad aria: brillante nello scatto da fermo, ha una buona progressione a tutte le velocità e consumi sempre contenuti (la casa dichiara per la 125 una percorrenza media di oltre 43 km/litro).
Ciclistica a punto
La ciclistica è a punto, le sospensioni di ultima generazione hanno reso la Primavera molto più stabile anche sullo sconnesso e le ruote da 12” danno ulteriore sicurezza. Anche la frenata è ok: l’ABS che agisce solo sul disco anteriore compensa bene la frenata poco decisa dell’economico tamburo posteriore. Sempre buona l’abitabilità: la pedana è ampia, il sottosella ha una forma regolare ed è profondo (ci sta un integrale) mentre la sella è comoda anche in due.
Come va
La Vespa Primavera accoglie bene tutti, ma è comoda soprattutto per chi è tra 1,65 e 1,80 m. La sella alta da terra ma stretta permette di appoggiare bene i piedi a terra, ma i più alti a causa della forma della seduta tendono a guidare in punta, con le ginocchia vicine allo scudo. Il motore i-Get 125 3 valvole è abbastanza brillante e spinge con buona progressione fino alla massima velocità: a chi ha la patente da moto però consigliamo la versione 150 che va in autostrada, ma soprattutto ha 2 CV in più... e si sentono.
Bene le sospensioni
Ottimo il comportamento delle sospensioni che assorbono tutto. Ok la frenata, nonostante il tamburo posteriore che fa il suo onesto lavoro dovere ma a fatica. L’ABS (di serie anche sulla 125) è ben tarato, ma agisce solo sulla ruota davanti, una scelta economica che stona su un mezzo di lusso come la Vespa.
Perché sì
Le finiture sono ben curate, come deve essere su un mezzo di lusso come la Vespa.
La posizione di guida “da vespa” è comoda e rialzata, si gestisce tutto senza difficoltà.
La maneggevolezza è elevata, la Primavera manovra in poco spazio e senza impegnare il pilota.
Le sospensioni sono ben a punto.
Perché no
Il freno posteriore e tamburo è debole e costringe a montare un ABS che lavora solo sulla ruota anteriore. Una scelta poco giustificabile su un mezzo di lusso (e costoso) come la Vespa.
I più alti guidano con le gambe vicino allo scudo.
Le pedane poggiapiedi del passeggero sono montate in posizione scomoda.