Ispirata al modello anni ’50, la nuova Imperiale 400 di Benelli è una “classic-bike” dalle linee retrò.
Un classico... moderno
È dotata di un moderno motore monocilindrico 4 tempi da 21 CV a 5500 giri/min raffreddato ad aria, con distribuzione a singolo asse a camme in testa e alimentazione a iniezione elettronica. L’aspetto è curato e il richiamo al passato è evidente in molti dettagli: serbatoio a goccia da 12 litri, marmitta dal disegno classico, abbondanti cromature, faro anteriore tondo e sella biposto. Ha una ciclistica semplice ma efficace: il telaio compatto e resistente è misto a doppia culla in tubi e piastre d’acciaio, la forcella telescopica ha steli da 41 mm di diametro ed escursione da 121 mm mentre al posteriore lavora un forcellone oscillante con doppio ammortizzatore ed escursione da 55 mm. Semplice l’impianto freni: disco di 300 mm di diametro con pinza flottante a 2 pistoncini all’anteriore e da 240 mm con pinza flottante a singolo pistoncino al posteriore. In linea con lo stile vintage la strumentazione, semplice ma con livello del carburate e indicatore della marcia inserita.
Perfetta per "passeggiare"
L’Imperiale non è leggera, ma grazie alla posizione di guida corretta e al manubrio largo si manovra bene anche a bassa velocità, poi appena aumenta un po’ il ritmo si dimostra facile e maneggevole. Il motore spinge regolare fin dai regimi più bassi, ma vibra agli alti: meglio sfruttarlo tra i 2.500 e i 4.000. Sul misto stretto basta inserire la terza e poi dimenticare il cambio godendosi il paesaggio: il mono Benelli riprende sempre senza incertezze, anche in uscita dai tornanti. Inutile invece “tirare” le marce: oltre i 5.000 giri la spinta diminuisce parecchio. L’impianto frenante non è grintoso, ma è adeguato alle prestazioni. Le sospensioni invece mostrano i loro limiti sullo sconnesso, specie i due ammortizzatori che hanno una risposta piuttosto “secca”.
Perché sì
Posizione di guida: azzeccata per piloti di tutte le taglie. Il motore spinge bene ai bassi regimi. In città se la cava bene ed è piacevole anche nelle gite fuori porta
Maneggevolezza: il peso non è contenuto ma è ben distribuito sulla moto e l'interasse è corto
Prezzo: molto aggressivo, considerando la qualità e la cura nell'assemblaggio, costa come uno scooterino ma è una moto “vera”, costruita come si deve e divertente da guidare. Viene voglia di averla anche se non serve...
Perché no
Potenza: 21 CV non sono molti ma la Imperiale è una moto "da passeggio". Il motore agli alti regimi trasmette qualche vibrazione di troppo
Protezione: è una naked stretta e senza cupolino, inutile aspettarsi anche una minima protezione dall'aria
Sospensioni: le unità ammortizzanti mostrano i loro limiti sullo sconnesso, specie i due ammortizzatori posteriori che hanno una risposta piuttosto “secca”.