La Super Adventure 1290 è disponibile sia nella versione R con cerchio anteriore a raggi da 21”, che nella versione S, con ruota davanti da 19”, più stradale.
Elettronica da "prima della classe"
È una tra le "adventure" più potenti: il bicilindrico di 1301 cm3 sprigiona 144 CV (rilevati alla ruota) a 9100 giri e ben 128,5 kgm (rilevati) di coppia disponibili a 7.100 giri. Il serbatoio da 23 litri è ben disposto, come i pesi in generale (220 kg a secco il valore sulla bilancia, 245 in ordine di marcia). Le sospensioni sono a controllo elettronico: forcella WP con steli da 48 mm completamente regolabile (con un’escursione di 220 mm sulla R, di 200 mm sulla S) e monoammortizzatore WP. La dotazione elettronica è tra le più complete della categoria: la piattaforma inerziale a sei assi gestisce il traction control, la regolazione della coppia del motore in fase di rilascio (MSR), il controllo della stabilità in frenata (MSC), l’ABS offroad. Quattro le mappe selezionabili (Rain, Street, Sport e Offroad) collegate al comando del gas ride by wire con una dedicata esplicitamente al fuoristrada. Da segnalare anche il radar anteriore sviluppato in collaborazione con Bosch che ha permesso l'installazione di un cruise control di tipo adattivo, in grado cioè di calibrare la velocità di crociera e la distanza in base alla velocità dei veicoli che precedono la moto.
Impegnativa ma solo se si va forte
La sella è alta ben 85-89 centimetri da terra, ma i fianchi stretti aiutano a trovare la giusta posizione e a governare al meglio il “bestione”, non appena in movimento. Il comfort di marcia è da gran turismo, la posizione di guida naturale con sella, manubrio e pedane perfettamente accordati per macinare chilometri senza stancarsi. Nonostante la mole, la Super Adventure 1290 è ben bilanciata ed ha il baricentro basso, quindi scende in piega rapida, richiedendo poco impegno fisico nella guida "turistica", impegno fisico che invece aumenta nella guida sportiva perché la sua indole resta quella di una endurona “pura”. Il bicilindrico austriaco sorprende per la sua docilità che permette di andare anche piano, ma quando si seleziona la mappatura sportiva la “cavalleria” arriva molto rapidamente e con una spinta esagerata, erogata comunque in maniera lineare. La frenata è potente, ma nella guida sportiva l’anteriore tende ad allungare gli spazi. Rapido e preciso invece il cambio quick shift.
Perché sì
Le prestazioni del bicilindrico
La ciclistica a punto con le sospensioni semiattive che la rendono più efficace tra le curve
L’elettronica completissima e soprattutto tutta di serie
Perché no
Il prezzo alto, anche considerando la dotazione tecnica completa di serie
La seduta del passeggero rialzata rispetto al pilota
La frenata anteriore poco grintosa, nella guida sportiva tende ad "allungare" gli spazi di arresto