Symphony S
Compatto quanto basta per infilarsi senza problemi tra le auto in coda, va bene per tutte le stature: ha la sella bassa e la pedana piatta ma stretta (c’è giusto lo spazio per i piedi). Il vano sottosella può accogliere solo un casco jet con visiera, ma di serie c’è anche il bauletto con poggiaschiena per il passeggero, dove si può riporre anche un casco integrale.
Senza fronzoli
Il telaio è in tubi d’acciaio e le ruote entrambe da 16 pollici. L’impianto frenante sfoggia un disco anteriore da 260 mm e uno posteriore da 240 mm, entrambi con profilo a margherita, tenuti sotto controllo da un sistema integrale. La dotazione si completa con la presa USB per ricaricare il cellulare (montata esternamente al vano portaoggetti del retroscudo), il gancio portaborse e il doppio cavalletto (centrale e laterale).
La posizione di guida è comoda, ma la sella ha un’imbottitura sottile e un po’ dura. Il motore ha una discreta spinta: le prestazioni non sono “sportive”, ma dignitose. Su strada il nuovo Symphony si dimostra a prova di principiante, le sospensioni assorbono così così il pavé cittadino, mentre l’impianto frenante è potente quanto basta. Scarsa la protezione dall’aria: lo scudo stretto lascia un po’ scoperte le gambe.
Symphony ST
Il Symphony ST è il “ruote alte” più completo e spazioso della gamma. Ha una sella comoda e il bauletto di serie dotato di schienalino. Gli spazi sono abbastanza ampi, la pedana piatta è ben sfruttabile e il vano sottosella (grazie alla ruota posteriore da 14”) può ospitare due caschi jet.
Ciclistica a punto
L’allestimento di serie prevede ora un cruscotto LCD a colori molto luminoso e una presa dietro lo scudo, manca un vano dove collocare il cellulare mentre lo si carica.
Il motore è pronto in partenza, ha un allungo più che discreto anche per percorrere qualche tratto in autostrada (versione 200). La ciclistica è a punto e le sospensioni se la cavano più che bene su ogni fondo stradale, ma sulle buche sono un po’ secche. Efficace la frenata (disco anteriore da 260 mm e posteriore da 240 mm), anche se le leve sono da tirare a fondo; l’ABS (di serie sulle versioni 125/200) è abbastanza sensibile sul disco posteriore. La protezione dall’aria è discreta.
Perché sì
I motori consumano poco, facile stare sopra i 30 chilometri con un litro senza troppa fatica.
Le ruote di grande diametri danno sicurezza, si affrontano i pavé senza problemi.
Le versioni 200 hanno l’ABS, tra i 125 sono l’ST per l’S c’è una frenata combinata.
Perché no
Lo scudo stretto ripara poco da aria e acqua, d’inverno è d’obbligo la classica copertina impermeabile.
Le pedane poggiapiedi sono piccole, c’è giusto lo spazio per uno zainetto.
Manca un vano dove riporre il cellulare quando si mette sotto carica sfruttando la presa USB di serie.