Ispirato alla Scout FTR 750 dominatrice degli ovali in terra battuta del Campionato americano di flat track (a cui è dedicata la Champion Edition), la FTR è disponibile in quattro versioni: base, S, R Carbon e Champion Edition.
Quattro versioni, un solo "cuore"
Sono spinte dal poderoso bicilindrico a V di 1.203 cm3 raffreddato a liquido da 123 CV e 120 Nm di coppia a 6.000 giri/min ma la S (come la R Carbon e la Champion Edition), oltre alle sospensioni Ohlins regolabili, sfoggia una elettronica più completa: oltre al cruise control (presente anche sulla base) vanta il sistema anti-impennata, il controllo di stabilità e tre mappature del motore (standard, rain e sport). La forcella è a steli rovesciati da 43 mm, regolabile così come il monoammortizzatore. Il forcellone è derivato direttamente da quello della FTR da gara mentre il telaio è a traliccio in tubi d'acciaio. Per abbassare il baricentro e migliorare la maneggevolezza il serbatoio della benzina è sotto la sella, mentre quello “finto”, sopra il motore, ospita la scatola del filtro aria. Le FTR 1200 S, R Carbon e Champion Edition oltre al cruscotto LCD touch screen personalizzabile, hanno di serie il doppio scarico basso in titanio e acciaio Akrapovič.
Va forte ed è stabile sul veloce
Sulla FTR la posizione in sella è buona: è raccolta ma c’è spazio per tutte le taglie. Si sta col busto rialzato, tenendo tutto sotto controllo. Una volta in marcia, la Indian impressiona per la spinta del grosso bicilindrico, degno di una sportiva. La FTR riprende senza incertezze a tutti i regimi, permettendo di limitare al minimo l’uso del cambio tra una curva e l’altra. Sul veloce sfoggia un’ottima stabilità, tenendo senza incertezze le traiettorie anche nei curvoni affrontati a “manetta”. La Indian vibra poco e garantisce un buon comfort, ma il passeggero è davvero sacrificato. Stabile sul dritto e tra le curve, la FTR non è svelta ma ha un avantreno granitico preciso in traiettoria. In autostrada la posizione di guida raccolta permette di resistere discretamente alla pressione dell’aria ma il riparo è nullo. In città l’ampia escursione delle sospensioni permette di incassare le buche e nel traffico l'FTR se la cava bene, nonostante il peso elevato che rende più difficili le manovre da fermi. Potente ma ben modulabile la frenata ma sul bagnato si sente la mancanza del controllo di trazione, presente solo sulle versioni più "ricche".
Perché sì
Le prestazioni del bicilindrico sono da naked sportiva
La tenuta di strada: l'FTR è stabile e ben piantata
La cura costruttiva e la componentistica di qualità
Perché no
La posizione di guida raccolta, nonostante la sella piuttosto alta da terra, non è molto confortevole se si percorrono molti chilometri
Il peso elevato si fa sentire nei cambi di direzione e nelle manovre da fermi
Il passeggero ha poco spazio e nessun appiglio
L'assenza di controlli sulla versione base