Versione carenata delle naked RKF e RKV con cui condivide il motore monocilindrico a quattro tempi 4 valvole raffreddato a liquido dalle prestazioni brillanti e dal prezzo contenuto. Curata nei dettagli e nel design non troppo estremo, ha un frontale con doppio faro sotto un parabrezza che protegge bene il pilota, un codino stretto con le frecce sul portatarga, un serbatoio da 15 litri ben scavato nel punto di contatto con le ginocchia e una sella sdoppiata più comoda per il pilota che per il passeggero. Il cruscotto è da moto sportiva, con contagiri analogico e display digitale, le ruote sono entrambe da 17” con freni a disco e sistema di frenata combinata ben dimensionato per i 12 CV (a 9.500 giri) del motore Keeway. La RKR va bene in città e se la cava anche nei percorsi più tortuosi, mantenendosi sempre leggera e facile da gestire. La posizione di guida è abbastanza caricata sui semimanubri, come ci si aspetta dalle moto più sportive.
Perché sì
Prezzo: molto interessante considerando le dotazioni di qualità – Prestazioni: brillanti, il motore 4 valvole raffreddato a liquido è pronto al comando del gas – Facilità di guida: maneggevole e gestibile anche nei tratti veloci fuori città
Perché no
Posizione di guida: caricata sui semimanubri, poco rilassata – Passeggero: siede rialzato su una piccola porzione di sella – Design: curato ma poco filante, l’anteriore è un po’ massiccio