La 752 S è una moto interessante, con linee aggressive che richiamano le “sorelle minori” BN 125 e 302 S.
Tecnicamente ben dotata
È equipaggiata con un motore bicilindrico frontemarcia da 76,2 CV e 67 Nm di coppia che promette tanto divertimento. Come tutte le Benelli di ultima generazione, la 752 S ha un telaio a traliccio in tubi d’acciaio con piastre di rinforzo anch’esse in acciaio. All’avantreno troviamo una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm di diametro con doppio disco di 320 mm di diametro, al retrotreno invece c’è un bel forcellone bibraccio (a cui è fissato il portatarga a filo ruota) con mono regolabile nel precarico.
Solo l'essenziale
L’allestimento è “basico” ma di qualità: cruscotto con display TFT a colori, cerchi in lega da 17”, scarico a tromboncino in stile “café racer” e manubrio conico a sezione variabile. L’elettronica è ridotta al solo ABS obbligatorio, non ci sono né mappature ne controlli di trazione o altro, ma non li hanno neppure le dirette concorrenti che costano tutte più della naked di Pesaro.
Una "sportiva" tra le curve
La posizione di guida è d’attacco, ma comoda col busto non troppo caricato avanti, le braccia distese sul largo manubrio e le gambe piegate il giusto sulle pedane leggermente arretrate. Anche lo spazio a disposizione è buono. Il motore è una piacevole scoperta: corposo e fluido nell’erogazione, riprende in sesta da 2.500 giri e spinge con vigore fino a 9.500, poi entra il limitatore. Meglio quindi cambiare marcia prima, attorno agli 8.000 giri. Il cambio è preciso e funziona bene, ma ha i rapporti piuttosto lunghi, soprattutto la prima che obbliga a "sfrizionare" un po’ in partenza. La ciclistica è davvero a punto e secondo noi potrebbe gestire anche un motore più potente. Sul veloce è stabile e rigorosa, nel misto è svelta e agile. Le sospensioni sono ben tarate per l’uso stradale, sul pavé e sui tombini non si salta. OK anche i freni, potenti e modulabili.
Perché sì
Tenuta di strada: ha un avantreno granitico e il baricentro basso che aiutano a mantenere la traiettoria impostata. Un plus per una moto che fa della sportività un suo tratto caratteriale
Freni: l'impianto firmato Brembo è di ottima qualità e ben dimensionato per il bicilindrico Benelli, la frenata è potente ma sempre modulabile
Autonomia: il serbatoio è capiente e il motore consuma poco. Perfetto dunque per macinare km senza dover pensare al... benzinaio
Perché no
Peso: superiore a molte sue concorrenti e si sente nelle manovre e nella guida a bassa velocità. Bisogna fare attenzione soprattutto negli spostamenti da fermo per evitare sbilanciamenti pericolosi
Frizione: non morbidissima, la leva va tirata con decisione, nulla di esagerato ma nell'uso prettamente cittadino, alla lunga ci si può stancare
Ripresa: un po' fiacca ai medi regimi, dove la risposta all'acceleratore non è repentina come nell'uso ai bassi