La media da viaggio
Il telaio monoscocca in acciaio abbraccia il motore bicilindrico frontemarcia con una potenza di 96,2 CV e una coppia di 82,7 Nm (rilevati alla ruota). Le sospensioni hanno una buona escursione, ma la forcella non è regolabile. Di serie due riding mode e il controllo di trazione ASC. La forcella a steli rovesciati da 43 mm non è regolabile. L’ABS di tipo cornering fa parte del pacchetto Active (610 euro), insieme al controllo di trazione e al riding mode Pro. L’opzione sospensioni Dynamic ESA controlla solo il monoammortizzatore posteriore e costa 400 euro. I pneumatici sono Michelin Road 5 GT. Le valigie sono optional (998 euro): per trasportare il bagaglio senza doverle smontare in BMW hanno aggiunto le utili borse interne (altri 178 euro), a pagamento come i paramani (90 euro), il controllo pressione gomme RDC (210 euro) e l’antifurto (210 euro). Optional anche il cambio elettronico: costa 380 euro e fa sempre parte del pacchetto Dynamic.
L'aspetto di questa BMW è moderno: il parabrezza è compatto e si regola in altezza con una sola mano. Le luci a led con funzione “cornering” che illumina l’interno delle curve sono comprese nel pacchetto Dynamic (660 euro). I pulsanti sono ben disposti, anche se il clacson è un po’ lontano. L’allarme di emergenza SOS costa 310 euro; il cruise control è invece compreso nel pacchetto Touring. I faretti di profondità (563 euro) sono un po’ bassi, a rischio sassi “volanti”.
Come va
Un po’ naked, un po’ granturismo, questa crossover ha sospensioni a lunga escursione (siamo sui 150 mm) ma ruote da 17”, che non amano gli sterrati. La F 900 XR è compatta e snella (si tocca comodamente con entrambi i piedi), ma è poco ospitale sia per il pilota sia per il passeggero. Il comfort non è in cima alla lista delle priorità: lo spazio non manca, ma la sella è dura e poco ampia, mentre il parabrezza è di piccole dimensioni e non protegge in autostrada. Stabile sul veloce, la F900 XR è agile nel misto stretto. Guidando al limite però l’avantreno non sempre è sincero. La forcella è solida, ma non regolabile. Il mono lavora meglio, anche se sulle asperità filtra poco. Il bicilindrico BMW è brillante e grintoso nella zona alta del contagiri, dai 5.000 in su. Ai bassi e medi invece è fluido e graduale.
I freni sono potenti ma perfettamente modulabili, non sono “aggressivi” nell’azione e non mettono mai in difficoltà. Per quanto riguarda il cambio, il sistema elettronico pecca in fluidità e a volte fatica in inserimento, specie nei rapporti bassi: si sente il “gradino” tra una marcia e l’altra.
La tedesca ha un motore dolce e sfruttabile anche nel traffico cittadino, dove si destreggia bene, a patto di smontare le borse per ridurre gli ingombri. Tra le moto della categoria è tra quelle che “bevono” meno: merito del motore poco aggressivo e del fisico asciutto.
Perché sì
Posizione di guida rialzata e comoda, con possibilità di modificare l’altezza della sella - Il motore è molto elastico e mai scorbutico, ma ha una coppia vigorosa ai medi e alti regimi - La ciclistica è a punto, ottimo il comportamento dell’avantreno nei tornanti
Perché no
Freno posteriore è potente ma poco modulabile - Il cambio è poco fluido nelle marce più basse - Il riparo del cupolino di serie regolabile non è efficace all’altezza delle spalle.