Naked di qualità
La F 900 R riprende lo stile inaugurato dalla “sorellona” R 1250 R: il frontale col faro triangolare e i convogliatori è molto simile. Nella vista posteriore si nota la sagoma snella. Il faro anteriore a led è disponibile anche nella versione “Pro”, con passaggio automatico da luce di posizione ad anabbagliante e “adattivo”: quando la moto è in piega illumina l’interno della curva. ll display da 6,5 pollici sul cruscotto è di facile lettura. La schermata Sport visualizza l’angolo di piega, l’intervento del controllo di trazione e della frenata. Dal blocchetto di destra si gestiscono i riding mode (il comando “SOS” è optional, 310 euro). Tutto il resto si comanda da quello di sinistra: i “bottoni” sono tanti ma ben fatti e facili da memorizzare. Tra gli optional c’è il Dynamic ESA, il sistema di sospensioni elettroniche che sulla F 900 R interviene solo sul monoammortizzatore, variando taratura a seconda del riding mode selezionato. Anche i ganci per le borse laterali non sono di serie.
Come va
La posizione di guida è corretta e comoda, con le pedane alte e arretrate e il busto in avanti, ma il peso è poco caricato sui polsi. Il comfort è buono: la sella più imbottita della standard (optional vivamente consigliato per chi è più alto di 175 cm) permette alle gambe di stare più distese. La BMW però vibra agli alti in maniera sensibile. Il passeggero non sta male: la sella discretamente ampia e le pedane ben posizionate accolgono in modo corretto anche i più alti. Ben fatte anche le maniglie.
La F 900 R ha un motore estremamente gestibile: il bicilindrico BMW gira fluido già dai 1.600 giri e sfoggia una buona spinta verso i 6.000 giri senza diventare mai rabbioso. La ciclistica garantisce sempre una buona stabilità: l’avantreno è ben “piantato” sul dritto (grazie anche all’ammortizzatore di sterzo) ma poco reattivo nel misto, dove la forcella molto rigida non aiuta ad entrare in curva. Questo è però un vantaggio guidando “allegri”, perché si può forzare la frenata senza paura di reazioni strane, sfruttando la potenza dell’impianto sempre gestibile e affiancato da un ABS cornering (optional con il pacchetto elettronico Dynamic Pro) mai invasivo.
Perché sì
L’altezza della sella regolabile ha una grande escursione e coinvolge anche sospensioni e manubrio
Il motore è molto elastico e la potenza è ben gestita dai controlli elettronici
Il bilanciamento dei pesi è migliorato spostando il serbatoio davanti al pilota
Perché no
Il pedale del freno posteriore è efficace ma poco modulabile, il cambio assistito non è fluido nelle marce più basse.
La forcella dura, l'avantreno un po’ pesante, ha poco sterzo nelle manovre e il cambio elettronico poco fluido.
Gli optional obbligati che fanno salire il prezzo sono troppi.