Abbandonato il classico traliccio in tubi di acciaio, la Monster è ora caratterizzata da un moderno front frame in alluminio simile a quello utilizzato sulla superbike Panigale.
Ben equipaggiata
Il motore è il Testastretta 11° da 937 cm3 Euro 5,con una potenza di 111 CV a 9.250 giri e una coppia massima di ben 93 Nm a 6.500 giri. La piattaforma inerziale a 6 assi coordina tre riding mode (Sport, Touring e Urban, quest’ultima depotenziata a 75 CV), ABS e traction control di tipo cornering, nonché il Wheelie Control, tutti regolabili su diversi livelli. Di serie anche il Launch Control (che assicura partenze fulminee) e il cambio elettronico. A livello di sospensioni troviamo una forcella a steli rovesciati da 43 mm di diametro non regolabile e un mono regolabile solo nel precarico. I cerchi sono in lega mentre l’impianto frenante propone all’avantreno pinze monoblocco radiali M4-42 di Brembo che agiscono su un doppio disco da 320 mm. La Monster è disponibile anche in versione depotenziata a 48 CV per patenti A2.
Comoda e agile
La posizione di guida è comoda, è "raccolta" ma poco caricata sull'anteriore grazie anche al serbatoio dai fianchi più stretti e accoglienti per le gambe del pilota. Il raggio di sterzo della Monster permette di girare in un fazzoletto ed è una dote quasi impagabile in città. Leggera e ben bilanciata, la Monster è agilissima tra le curve, veloce nell'impostare la traiettoria e stabile in percorrenza. Il bicilindrico sfoggia una spinta ai bassi e ai medi regimi davvero impressionante: tra i 3.000 e i 7.000 giri c’è tutto quello che serve (e anche di più) per divertirsi. Le sospensioni hanno una taratura azzeccata per la guida sportiva, senza essere troppo rigide nell’uso di tutti i giorni. Ottima la frenata anteriore, meno quella posteriore, meno incisiva.
Perché sì
La posizione di guida è comoda nell'uso quotidiano ed efficace nella guida sportiva.
Il motore ha i cavalli che servono per divertirsi nella guida sportiva ed è sempre trattabile, anche nel riding mode più sportivo.
Le sospensioni hanno una taratura azzeccata: sostengono a dovere nella guida sportiva ma non soffrono su buche e pavè.
Il peso tra i più bassi della sua categoria.
Perché no
La scarsa protezione dall'aria che limita il comfort di marcia del pilota mentre il passeggero deve fare i conti con una sella dedicata piccola, pedane alte che costringono ad una posizione rannicchiata e dall'assenza di appigli.
La frenata al posteriore, poco incisiva e dalla corsa piuttosto lunga.
La forcella, azzeccata nella taratura ma priva di regolazioni.