Informazioni su prezzi, scheda tecnica, consumi, prestazioni, optional e abs, come va e perchè acquistare Panigale V2
In sintesi
La Panigale V2 ha le prestazioni di una superbike di pochi anni fa, con una differenza: i sistemi elettronici di controllo moderni permettono di sfruttare a fondo i suoi 155 CV anche a chi non è un pilota professionista. I tratti estetici sono gli stessi della "sorella" maggiore V4 da cui eredita il forcellone monobraccio e il frontale con le prese d’aria che ospitano i proiettori a Led, mentre la carenatura è più snella e “pulita” nelle linee.
I cavalli “giusti”
Il bicilindrico superquadro da 955 cm3 è stato rivisto nei condotti d’aspirazione e negli iniettori: grazie a queste modifiche la potenza è salita a 155 CV a 10.750 giri e la coppia massima a 104 Nm a 9.000 giri, nonostante l’omologazione Euro 5. Nuovo (e molto più bello del precedente) anche l’impianto di scarico con terminale singolo, corto e compatto.
Elettronica evoluta
La dotazione elettronica è tra le più complete, a cominciare dalla piattaforma inerziale che gestisce cambio quick shift bidirezionale, ABS Cornering e controlli per freno motore e anti-impennata. Tre i riding mode disponibili: Street, Sport e Race. Restano immutati l’impianto frenante Brembo con pinze monoblocco M.32 e le sospensioni, con la forcella Showa BPF e il monoammortizzatore Sachs.
Svelta tra le curve
La sella ben imbottita e spaziosa è comoda e favorisce i movimenti in sella, la posizione di guida è da sportiva ma stanca solo dopo tanti chilometri in sella. Il bicilindrico spinge regolare a tutti i regimi: la potenza c’è e si sente, ma l’erogazione lineare aiuta il pilota a sfruttarla bene e a fondo. Tra le curve la V2 è svelta, velocissima nello scendere in piega e assecondare i movimenti del pilota, rapida nei cambi di direzione; l’avantreno è sempre solido e preciso, stabile sia in ingresso sia in percorrenza di curva. L’elettronica è quasi allo stato dell’arte, ben tarata e mai invasiva, soprattutto nei riding mode più sportivi (Sport e Race); solo il cambio elettronico mostra qualche incertezza in scalata. Ottima anche la frenata, potente ma facilmente modulabile.
Perché sì
Linea originale e compatta soprattutto in coda, sembra una 600
La maneggevolezza è il suo forte, leggera e rapidissima nei cambi di direzione
Le sospensioni sono di qualità, aiutate da un’elettronica affidabile e facile da utilizzare.
Il V2 ha prestazioni elevate ma anche fruibilità e facilità di gestione, offrendo piacere di guida con un impegno “fisico” non eccessivo da parte del pilota
L’elettronica è quasi da MotoGP
Perché no
Il prezzi sono molto elevati, anche se in parte giustificati dalla tecnologia in gioco
Il calore sprigionato dai cilindri sotto la sella si fa sentire molto, soprattutto in estate
Il cavalletto laterale è difficile da azionare e poco intuitivo
Il cambio elettronico preciso in inserimento, meno in scalata
A 20 anni dal suo primo titolo mondiale in SBK, Troy Bayliss racconta la sua fantastica "cavalcata" e presenta la Panigale V2 che ricorda le sue imprese