La Streetfighter V2 è il modello di accesso alla famiglia delle naked sportive di Borgo Panigale, affiancando le varie Streetfighter V4, V4 S e SP.
Parente stretta della "Panigalina"
Sia il bicilindrico Superquadro da 955 cm3 con 153 CV a 10.750 giri e 101,4 Nm a 9.000 giri, che il telaio monoscocca in alluminio infulcrato alla testa del motore che ha quindi funzione portante (anche il forcellone è collegato al motore) arrivano dalla Panigale V2 ma il rapporto finale più corto (la corona ha due denti in più, cioè 45 invece che 43) la rende molto più reattiva al comando del gas. Oltre al cambio quickshift, la ricca dotazione elettronica di serie comprende tre mappe motore (Road, Sport e Rain) collegate ai vari controlli di stabilità, trazione e all’ABS (tutti cornering), visualizzabili sullo schermo TFT da 4,3” a colori. La forcella Showa BPF è completamente regolabile, come il monoammortizzatore Sachs. Tutto Brembo invece l’impianto frenante con pinze monoblocco M4.32.
In strada o in pista
La posizione di guida da naked sportiva è caricata sull’anteriore, ma con il manubrio largo e le pedane poco arretrate si può stare in sella molto tempo senza stancarsi. Il motore spinge forte ai bassi, poi l’erogazione ai medi si fa più progressiva e diventa cattiva agli alti, quando si scatena la “cavalleria” del V2 Ducati. Su strada la mappa Road è perfetta, fornisce prestazioni adeguate senza diventare impegnativa. Quanto alla ciclistica, tra le curve veloci l’avantreno segue i movimenti del pilota con poco sforzo, mentre nello stretto bisogna “spingere” sul manubrio. Va meglio in pista, dove si usa di più il corpo e questo (piccolo) difetto svanisce, mentre la V2 si trasforma in una sportiva pronta in accelerazione (specie in mappa Sport), veloce nello scendere in piega e sempre precisa e stabile. Poco invasiva l’elettronica, mentre la frenata all’anteriore richiede un po’ di forza sulla leva (ma solo in pista).