Esteticamente la Panigale V4 è caratterizzata dal serbatoio del carburante affusolato nella zona di raccordo con la sella e dalla coda rastremata, mentre la carenatura sfoggia ampie feritoie laterali e gli estrattori per l’aria calda nella parte bassa. Le "ali” per aumentare la deportanza sull'anteriore sono compatte e con doppio profilo.
Soluzioni "da corsa"
È spinta dal Desmosedici Stradale V4 con distribuzione desmodromica, capace di ben 215,5 CV a 13.000 giri e 123,6 Nm di coppia massima, espressi a 9.500 giri. Il V4 è anche parte "stressata" della ciclistica, infulcrato nel telaio Front Frame in alluminio.
Dalle moto ufficiali della Superbike arriva invece il cambio, con i primi due rapporti e il sesto allungati. A livello di elettronica la Panigale V4 non ha nulla da invidiare alle moto ufficiali della casa di Borgo Panigale, con la piattaforma inerziale IMU chiamata a gestire ABS e controllo di trazione con funzione cornering, senza dimenticare gas ride by wire, cambio quickshift, antimpennata, slide control sulla ruota posteriore e launch control per le partenze "a razzo" in pista. Nella funzione Power Mode (per gestire l'erogazione della potenza del V4) c'è anche la modalità Full Power, “scollegata” ai Riding Mode preimpostati e selezionabile solo dal pilota sul nuovo schermo TFT a colori, una "chicca" per offrire ai piloti esperti (e “amatori veloci") la possibilità di usare in pista una vera SBK. Di Showa la forcella, una BPF (Big Piston Fork) con steli da 43 mm, completamente regolabile come il mono Sachs. Esclusiva invece della più "ricca" versione S le sospensioni semiattive controllate elettronicamente. Tutto Brembo l'impianto frenante, con pinze monoblocco Stylema all'anteriore.
Efficace tra i cordoli
Montando in sella, il pilota trova subito una moto si dalla posizione "sportiva" ma accogliente: seduta “piatta” e serbatoio ben sagomato rendono la Panigale abbastanza comoda, con una posizione di guida meno “estrema”. La spinta del V4 è decisa ma gestibile, progressiva ai bassi e medi regimi ed “esplosiva” agli alti (soprattutto nelle mappe Race A e B). I primi due rapporti del cambio "lunghi" permettono di usare anche la prima marcia nelle curve più lente, sfruttando così un maggiore freno motore in staccata e una maggiore prontezza del V4 in uscita. Efficace sul veloce, la Panigale preferisce una guida “fisica” nello stretto, bisogna utilizzare il corpo e sfruttare i movimenti sulla sella per fare meno fatica. Le sospensioni sono pressoché perfette: la forcella è precisa nell'impostare la traiettoria e l’avantreno è sempre stabile, in ogni fase della guida. Rapido e preciso il cambio quickshift, inappuntabile la frenata, potente e mai troppo aggressiva.