Informazioni su prezzi, scheda tecnica, consumi, prestazioni, optional e abs, come va e perchè acquistare Diavel V4
In sintesi
Non passa inosservata
Il design è muscoloso e massiccio, caratterizzato dala maxi gomma posteriore da 240/45 e dai 4 terminali dello scarico raggruppati sul lato destro. Il manubrio piuttosto ravvicinato al pilota e la sella bassa, posizionata a 79 cm da terra, rendono il Diavel accessibile a piloti di ogni statura. La fanaleria è "full Led", con il faro anteriore caratterizzato dalla luce diurna DRL a doppia C mentre il gruppo ottico posteriore è costituito da una matrice di LED puntiformi posizionata sotto il codone. Gli indicatori di direzione dinamici sono integrati nel manubrio, davanti ai serbatoietti dei comandi di freno e frizione.
Tecnicamente ben dotata
La ciclistica prevede telaio monoscocca e forcellone monobraccio in alluminio ed il peso del Diavel V4 è fissato a 236 kg in ordine di marcia. A livello sospensioni troviamo una forcella rovesciata con steli da 50 mm e un ammortizzatore con schema cantilever, entrambi completamente regolabili. L’impianto frenante conta su pinze Brembo Stylema e doppio disco anteriore da 330 mm.
Due cilindri si "spengono"
Il V4 in questa versione eroga 168 CV e 126 Nm di coppia. Tra le caratteristiche gli intervalli di manutenzione "allungati" (i più importanti sono a 60.000 km) e una nuova gestione della bancata posteriore dei cilindri che non vengono utilizzati a moto ferma ed anche alle basse velocità, riducendo così l’accumulo di calore nella zona vicina alla sella del pilota. Completissima l'elettronica: tre Power Mode e ben quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban e Wet, studiato per fondi con scarsa aderenza) per adattare l’erogazione del motore e l’intervento dei sistemi di ausilio alla guida (Ducati Traction Control in versione Cornering, ABS Cornering e Ducati Wheelie Control) al tracciato e alle preferenze del pilota. Non macano poi il Cruise Control, il Launch Control per le partenze "brucianti" e il Ducati Quick Shift up & down.
Stupisce sul veloce
In sella alla Diavel V4 si sta comodi, ben inseriti nella moto, con una posizione di guida naturale e accogliente per piloti di tutte le taglie grazie al manubrio largo, alle pedane ben posizionate e alla sella a 79 cm da terra. Il motore V4 spinge forte a tutti i regimi senza spaventare, è efficace ma sempre gestibile, anche nella grintosa mappa Sport, tenuto a bada da un’elettronica che rasenta la perfezione come puntualità di intervento. Nei percorsi misto veloci emergono le doti dinamiche della Diavel, reattiva ai comandi del pilota, precisa e stabile. Solo nello stretto il peso e il “gommone” posteriore limitano un poco l’agilità. Bene il cambio quick shift che non sbaglia un colpo, benissimo l’impianto frenante Brembo potente, ma sempre facile da gestire.
Perché sì
Le prestazioni del V4 sono da naked sportiva
La dotazione tecnica di alto livello e quella elettronica completissima che permette di sfruttare motore e ciclistica soprattutto nella guida sportiva
Il piacere di guida: comoda e facile quando si passeggia, efficace e appagante nella guida sportiva
Perché no
Il prezzo, nonostante la ricca dotazione tecnica, lo rende proibitivo per molte "tasche"
Non è certo una granturismo ma la posizione del passeggero è poco confortevole
Il peso si sente, soprattutto nelle manovre da fermi
La Cruiser bolognese è l'ultima della gamma Ducati ad adottare il nuovo motore V4 (in configurazione granturismo). Presentata qualche giorni prima di EICMA durante la Wolrd Premiere ora è pronta per sbarcare in concessionaria. Ecco i prezzi