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Fatevi tentare dal Diavel RS

Dietro l’aggiunta di quelle due lettere, “RS”, c’è una poderosa iniezione di grinta e di sportività per la muscle roadster Ducati

Il Diavel non è mai stato così cattivo quanto in questa nuova edizione Diavel V4 RS. Dietro l’aggiunta di quelle due lettere, “RS”, c’è una poderosa iniezione di grinta e di sportività per la muscle roadster Ducati, che arriva a livelli mai raggiunti prima sia per prestazioni, sia per caratteristiche di guida. La nuova livrea nero/argento/rosso con i grandi logo sul serbatoio parla da sola ma c’è molto di più di una semplice colorazione, ancorché azzeccatissima.

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14 CV in più, 0-100 km/h 2,5 sec.

Il Diavel V4 RS che viene prodotto in serie numerata monta un motore diverso dal V4 Granturismo della versione standard: qui c’è il Desmosedici Stradale che in questa configurazione omologata Euro 5+ è dotato di filtro aria ad elevata permeabilità Sprintfilter P08 e tocca una potenza di 182 CV, cioè 14 in più, con il limitatore che entra in azione a 13.500 giri/minuto in tutte le marce tranne la prima, nella quale è possibile spingersi fino a 14.000. È cambiato anche il rapporto di trasmissione finale, mentre è rimasta invariata la rapportatura interna delle sei marce, con il risultato che il Diavel V4 RS è la Ducati di produzione più rapida nel passare da 0 a 100 km/h. Con un po’ di mestiere è possibile ottenere accelerazioni a livello di MotoGP, in sella a questa moto Mark Marquez è scattato da 0 a 100 km/h in soli 2”5. Del resto è un motore derivato dalla MotoGP, quattro cilindri a V di 1103 cm³ con albero controrotante e ordine di scoppio Twin Pulse, raffreddamento a liquido, frizione a secco STM-EVO con rampe anti saltellamento.

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Silenziatore in titanio e cover in alluminio per lo scarico a quattro uscite

Tanta elettronica

Il pacchetto elettronico è estremamente evoluto. Il sistema di cambiata assistita DQS 2.0 sfrutta una strategia basata sul sensore di posizione angolare del tamburo cambio e permette di fare a meno del tradizionale microswitch, garantendo un maggiore feeling e una corsa più corta. Oltre al sistema di cambiata gli ausili elettronici governati dalla piattaforma inerziale Bosch comprendono tre Power Mode (High, Medium, Low), Traction Control e Ducati Wheelie Control calibrati per le caratteristiche di questo modello e integrati in quattro Riding Mode: Race, che per la prima volta compare su un Diavel, e poi Sport Touring e Wet. In più il Ducati Power Launch è dotato di una nuova strategia, con tre diversi livelli di intervento e un sistema governato da un algoritmo che permette solo un numero limitato di partite consecutive per preservare la frizione, e si resetta quando si torna ad usare la moto normalmente.

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I Diablo Rosso IV, per la Diavel sono per la prima volta disponibili nella misura 240/45 

Sospensioni da SBK

La ciclistica è nota: il motore ne è parte integrante e reca un telaietto monoscocca in alluminio fissato alle testate per sostenere il cannotto di sterzo, posteriormente ci sono il forcellone monobraccio pure in alluminio e un telaietto posteriore a traliccio in acciaio. Sospensioni Öhlins: davanti una forcella NIX30 con steli di 48 mm Ø e dietro un ammortizzatore STX46 entrambi completamente regolabili nell’idraulica e nel precarico, e con una taratura più sostenuta rispetto a quella del Diavel base che riduce i trasferimenti di carico. Mentre sulla versione già in commercio ci sono gli pneumatici Pirelli Diablo Rosso III qua vengono montati i Diablo Rosso IV, per la prima volta disponibili nella misura 240/45 posteriore: il Diavel RS risulta più neutro e con una migliore capacità di tenere la traiettoria.

Frenata al top

Scelte di alto livello anche per quanto riguarda i freni: l’impianto è tutto Brembo, all’anteriore due dischi di 330 mm Ø con pinze Stylema e dietro un disco singolo di 265 mm Ø che in combinazione con il sistema ABS cornering possono arrivare a un picco di decelerazione di 11,5 m/s2. Valori a livello di una moto da competizione.

Dettagli da special

La novità di questa versione RS è sottolineata da dettagli specifici come le prese d’aria e il codino monoposto disegnati appositamente, che si inseriscono nel gioco estetico fra parti verniciate e componenti con la fibra di carbonio a vista come i parafanghi, il cupolino, le cover serbatoio. A completare il tutto i fondelli silenziatore in titanio e cover in alluminio per lo scarico a quattro uscite. Oltre agli elementi in carbonio e in titanio, per ridurre ulteriormente il peso è stata adottata una batteria agli ioni di litio che consente di risparmiare 3 kg. 

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Il Desmosedici Stradale ha 182 CV

E non preoccupatevi della fidanzata, perché nonostante il codino monoposto il passeggero non viene dimenticato: a corredo viene fornita anche la sella biposto, mentre pedane e maniglione a scomparsa ci sono già. 

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Mihawk
Sab, 13/09/2025 - 17:07
Da cosa dovrei farmi tentare? Prezzo esageratamente alto e niente cambio automatico.