Ciclone è un nome “storico” di Garelli, negli anni 80 era uno dei modelli più venduti della gamma della casa italiana, sfruttando nel migliore dei modi la moda dei “tuboni”, cinquantini caratterizzati da un telaio formato da un grosso tubo (da qui il nome) a cui era appeso il motore, mentre sella e manubrio a corna di bue riprendevano invece gli stilemi delle custom americane. Un riuscito mix di 40 anni fa, portato alla ribalta da Malaguti con il sui Fifty.
Ora è in versione “green”
Ora invece il Ciclone si è adattato ai tempi e si presenta in versione a batteria ricalcando un po’ lo stile dell’antenato con il telaio "tubone" in alluminio, optando però per gomme piccole (13 pollici) e larghe. A cambiare, naturalmente, è il "cuore": al posto del motore da 50 cm3 2 tempi del modello di 40 e passa anni fa, ci sono ora batterie Samsung da 2 kWh che si ricaricano in 4 ore, consentendo fino a 120 km di autonomia in modalità Eco (100 km in Tour e 80 km in Sport). Il motore invece è Bosch posizionato nel mozzo della ruota posteriore, ha una potenza di 1,5 kW con il “picco” che arriva a 2,3 kW ed è programmato per limitare la velocità entro i limiti di legge previsti per i ciclomotori: 45 km/h. Moderna la dotazione che prevede fari a Led, freni a disco e ammortizzatore Paioli, dotato di regolazione del precarico.
Cinque le livree disponibili: Dark, Metal, Passion, Sport e Scout, con quest’ultima impreziosita da doppia sella, miniparabrezza in alluminio, particolari in pelle e pneumatici tassellati.