È la Harley-Davidson “di accesso”, ma non è per nulla piccola. La Nightster infatti monta un motore bicilindrico a V di 60° da 975 cm3 con distribuzione bialbero in testa, quattro valvole per cilindro e raffreddamento a liquido da 975 cm3: la potenza dichiarata è di 89,8 CV e la coppia massima 95 Nm. Molto più ricca del solito anche la dotazione elettronica di serie che comprende tre riding mode selezionabili, nonché ABS, traction control e controllo della coppia in rilascio tutti di tipo cornering. Insolita la ciclistica: il serbatoio è sotto la sella del pilota per “centralizzare” le masse (quello che sembra il classico serbatoio è la cover dell’airbox) e il telaio a traliccio in tubi di acciaio sfrutta il motore come elemento “portante”. Piuttosto tradizionali invece le sospensioni: la forcella è una Showa di tipo Dual Bending Valve a steli classici da 41 mm, mentre dietro troviamo due ammortizzatori idraulici con molle elicoidali regolabili nel precarico. Da notare che la Nightster viene venduta in versione monoposto, anche se è omologata per due: la sella e le pedane per il passeggero sono optional e costano 550 euro. Per avere di serie il posto per il passeggero bisogna prendere la versione Special.
Sella bassa e braccia distese
La posizione di guida della Nightster è tipica da cruiser con la sella bassa (70,5 cm), le pedane centrali, il busto leggermente piegato e le braccia distese verso il manubrio largo e rialzato. Il motore ha una erogazione fluida a tutti i regimi, molto diversa da quella delle vecchie Sportster: ai bassi è regolare ma dolce, la potenza arriva in allungo. Il cambio non è tra i più morbidi negli innesti (ma è preciso) con marce abbastanza lunghe, ma non è un problema grazie all’elasticità del motore. Fra le curve è agile e divertente, soprattutto nel misto medio-veloce, mentre nel misto stretto non è agilissima a causa dell’interasse “chilometrico” (ma non tocca subito con le pedane, più alte che in passato). Sullo sconnesso si soffre per la limitata escursione delle sospensioni. Solo discreta la frenata, il disco singolo anteriore fa quello che può: per avere un’azione vigorosa bisogna “strizzare” la leva utilizzando insieme anche il freno posteriore.
Perché sì
La dotazione elettronica è ricca e garantisce una elevata sicurezza in ogni situazione.
Il motore ha un’erogazione dolce ma vigorosa ai bassi e un buon allungo.
Il ricco catalogo di accessori permette di personalizzarla come si vuole.
Perché no
Poco agile nel misto stretto e anche nel traffico, a causa del passo lungo.
Freno anteriore da “strizzare”, poco potente.
Prezzo elevato… e per giunta è monoposto, la sella e le pedane del passeggero sono optional.