L’aspetto è quello delle scrambler del passato con la sella bassa e lunga con cuciture a vista, il manubrio largo e rialzato (regolabile nell’inclinazione), l’impianto di scarico con doppio silenziatore e i cerchi a raggi con gomme leggermente tassellate. La Classic 400 monta un motore monocilindrico ad aria, inserito in un classico telaio doppia culla in tubi d’acciaio a cui sono collegate sospensioni tradizionali dall’aria retrò: la forcella ha i soffietti parapolvere sugli steli, mentre il forcellone in acciaio è collegato a due ammortizzatori regolabili nel precarico molla. La posizione di guida è adatta a tutti, la Classic ha reazioni sempre prevedibili e prestazioni tranquille. Sulle stradine tutto curve ci si diverte: il peso contenuto e ben distribuito rende la moto agile e precisa, accompagnati dalla voce grintosa degli scarichi. Ok la forcella mentre gli ammortizzatori sono un po’ rigidi. Discrete le finiture (qualche cavo a vista di troppo).
Perché sì
Posizione di guida: comoda per piloti di tutte le taglie – Maneggevolezza: la moto scende in piega facilmente ed è adatta anche a chi ha poca esperienza – Freni: l’arresto è efficace, il disco anteriore è potente
Perché no
Finiture: discrete, alcuni cavi a vista nella zona del motore – Vibrazioni: si avvertono superati i 5000 giri – Strumentazione: semplice, le spie sono poco luminose sotto il sole