La Super Scrambler di Moto Morini è una vera moto “italiana” praticamente artigianale, nelle linee (simili a quelle della naked Milano, con tocchi “da scrambler” come lo scarico alto) e nella cura dei dettagli. Manubrio con il traversino, ruote a raggi e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR permettono di affrontare anche le strade bianche senza troppi problemi. In questo aiuta anche il vigoroso bicilindrico Corsa Corta da 1.187 cm3 per 116 CV a 8.000 giri, con un’erogazione sempre gestibile ma privo di sistemi elettronici come mappature selezionabili o controlli di trazione. Italianissima nelle scelte e nei marchi anche la ciclistica: il telaio e il forcellone sono a traliccio in tubi di acciaio, le sospensioni raffinate e completamente regolabili sono Mupo e l’impianto frenante è rigorosamente Brembo con pinze radiali monoblocco all’anteriore e dischi da 320 mm.
Sulla Super Scrambler si sta abbastanza comodi: la sella è spaziosa (ma poco imbottita), la posizione di guida naturale con le pedane un po’ rialzate ma centrali, il manubrio alto e largo e il serbatoio ben sagomato che accoglie le ginocchia del pilota. Il bicilindrico Corsa Corta ha una coppia vigorosa soprattutto ai bassi, ma l’erogazione resta fluida e corposa anche ai medi e alti regimi dove sfodera un allungo insolito per un bicilindrico di questo tipo. Su strada la nuova Morini è inaspettatamente agile e precisa, grazie alle gomme Scorpion STR ma soprattutto alla ciclistica a punto e alle sospensioni di qualità: l’avantreno è solido, preciso nell’impostare la traiettoria e stabile in percorrenza. Anche nel fuoristrada leggero la Super Scrambler non delude, nonostante il peso “da stradale”. Bene i freni, potenti ma modulabili.
Perché sì
Le prestazioni del bicilindrico, la ciclistica a punto, la cura costruttiva e l'attenzione ai dettagli
Perché no
La sella poco imbottita che alla lunga stanca, l'assenza di aiuti elettronici nonostante le prestazioni elevate