Confortevole e spazioso, ha una tenuta di strada sicura, freni potenti e ruote di grande diametro (cerchio da 15” posteriore) che offrono il miglior compromesso tra stabilità e agilità, mentre la distribuzione dei pesi “da moto” rende la guida più facile a bassa velocità.
Niente elettronica
Il motore è brillante, grazie al peso ridotto delle sospensioni con bracci in alluminio gestite dal sistema oleo-pneumatico HTS (Hydraulic Tilting System), più semplice e leggero dei rivali, che permette di inclinarsi progressivamente fino al massimo angolo consentito (45°) dove sono posizionati i tamponi di fondocorsa che evitano di “esagerare” con le pieghe. Il Qooder non ha i sistemi elettronici dei concorrenti: non c’è controllo di trazione né ABS e non è prevista neppure una smart key. Ma le doti “concrete” sono tante e apprezzabili: la sella per esempio è ampia e bassa da terra, mentre il vano sottosella può contenere due caschi. Le pedane non sono profonde mentre le leve dei freni sono regolabili. Nel retroscudo ci sono due comodi cassetti, di cui uno dotato di presa da 12 V (non USB) e tutto ha un aspetto solido e curato.
Posizione di guida raccolta
Le pedane corte impongono una posizione di guida raccolta che comunque permette di controllare bene il QV3 in tutte le situazioni. Anche il motore ha un’erogazione fluida e regolare, non emozionante ma buona un po’ per tutto, grintosetta solo agli alti regimi. Bisogna invece fare l’abitudine al sistema HTS perché fa scendere il QV3 in piega in maniera molto progressiva: all’inizio sembra quasi “frenato” e più lento dei concorrenti. Una volta presa la mano invece si può sfruttare a fondo la sua stabilità, ogni cambio di direzione diventa naturale e quando si arriva ai 45° di inclinazione (che non sono pochi, tutt’altro) e ci si appoggia ai tamponi di fondocorsa, basta sterzare leggermente nel senso della curva per completare l’opera. Le traiettorie sono sempre precise, anche sul bagnato, nonostante manchi il controllo di trazione. Non è un fulmine negli slalom tra le auto, ma è sempre bilanciato e sicuro e non trasmette la sensazione di un avantreno “pesante”. Attenzione solo alle ruote anteriori distanti, esterne alla carrozzeria: bisogna tenerne conto per non toccare il marciapiede quando si passa negli spazi stretti.
Perché sì
L’avantreno con due ruote garantisce una stabilità elevata sui rettilinei presi a tutto gas e anche una grande precisione in curva.
La frenata dotata di sistema combinato è potente e ben gestibile.
Il vano sottosella è ampio e ben sfruttabile, ci stanno due caschi.
Il peso complessivo per uno scooter a tre ruote e tutto sommato contenuto.
Perché no
Il comando e pedale dei freni è poco modulabile, anche perché montato in una posizione scomoda da raggiungere.
Il parabrezza protegge di serie è basso e protegge poco, chi va spesso in autostrada farà bene a cambiarlo con uno più ampio.
Mancano ABS e controllo di trazione, presento invece sui rivali.