Si adatta a tutti
Green ma con stile, personalità e tanta praticità. Questo il concetto ispiratore delle moto elettriche della svedese Cake e in particolare della Ösa+ in queste pagine, il modello più rappresentativo della gamma ora disponibile anche in Italia
Sicuramente l’aspetto lascia perplessi (diciamo così): la Ösa+ ricorda un banco da lavoro, più che una moto. Ma quella strana trave superiore è l’elemento centrale di un sistema modulare sul quale è possibile montare cestini, borse, strumenti da lavoro e tanto altro: si possono creare più di 1.000 diverse configurazioni! Una soluzione pratica e semplice, che consente di potersi disegnare la moto addosso e, nel caso, cambiare configurazione in caso di bisogno. Il tubo centrale è in alluminio, la forcella è a steli rovesciati e il mono regolabile nel precarico. Raffinato anche il powertrain. Il motore a magneti permanenti da 13,5 CV è alimentato da una batteria da 2,5 kWh, facile da smontare e ricaricabile all’80% in due ore (tre ore per la ricarica completa). Tre i riding mode con diversa velocità massima (45, 70 oppure 90 km/h) e con recupero attivo dell’energia (disinseribile) in frenata. L’autonomia dichiarata nel ciclo misto è di 84 km (ciclo WMTC) che scendono a soli 36 se si mantiene la velocità costante di 70 km/h. Il prezzo è alto, ma adeguato alla qualità e scende molto con gli incentivi.
Come va
La prima cosa che si nota è che non c’è chiave d’avviamento: per avviare la Cake bisogna digitare un PIN sul piccolo cruscotto. Il manubrio largo ricorda quello di una moto da cross, peccato che sia posizionato un po’ troppo in basso obbligando a una posizione di guida caricata sui polsi che alla lunga stanca. Una volta partiti, la sensazione è quella di guidare una bicicletta: la sella piccola e per nulla imbottita, ma soprattutto la mancanza totale dei volumi classici di una moto obbligano il pilota a “resettare” le proprie conoscenze di guida. Un volta presa confidenza però ci si rende conto che con questa piccola tuttofare ci si può anche divertire: il motore spinge forte, almeno nella mappatura intermedia da 70 km/h e in quella “open” da 90 km/h, mentre la forcella e il mono lavorano bene copiando le imperfezioni della strada, con l’aiuto dei pneumatici di sezione generosa. L’agilità è notevole, buona anche la frenata: non c’è l’ABS, ma un sistema di frenata combinata.
Perché sì
Se vi piacciono le moto originali siete serviti, è anche pratica e brillante: il motore accelera forte.
Le possibilità di personalizzazione sono pressoché infinite, c'è un accessorio per ogni tipologia di utilizzo
Le versioni disponibili coprono l'intero range di omologazione che va dal 50ino alla 125
Perché no
La posizione di guida, a causa della ciclistica "a tubo" e al manubrio basso è caricata sui polsi, e alla lunga può stancare
Il prezzo è decisamente elevato, per farlo abbassare bisogna "sperare" in una favorevole combinazione di incentivi