Utilizzabile anche da chi ha la patente B da auto e dai 16enni con patente A1, è un’alternativa sia ai classici scooter a ruote alte, sia agli altri “tre ruote”. Rispetto ai ruote alte offre più sicurezza, grazie alla ruota in più, mentre rispetto agli altri tre ruote è più leggero e “facile” grazie al peso contenuto e alla sella bassa. La sospensione anteriore però non ha il blocco elettrico (per contenere il peso), agli stop bisogna sempre mettere i piedi a terra. La dotazione è buona; cruscotto con navigatore che si connette al cellulare, sistema Strt&Stop che spegne il motore quando ci si ferma (per risparmiare benzina) e sottosella sufficiente per un casco integrale. Lo spazio a bordo è abbondante, comodi la pedana piatta e larga e lo scudo scavato, peccato però non ci sia un portaoggetti. Il motore è abbastanza brillante e i consumi sono contenuti, la protezione del parabrezza è scarsa, mentre è buona quello dello scudo. L’assetto è rigido e bisogna abituarsi al sistema di frenata combinata che permette di azionare i tre dischi tirando anche solo il comando di sinistra, ma genera una leggera differenza di risposta tra le due leve al manubrio.
Pregi e difetti
È facile da guidare, la sella bassa e il manubrio largo aiutano anche i neofiti. La maneggevolezza è molto buona e le finiture ben curate. Per un tre ruote il peso è contenuto.
Il parabrezza di serie protegge poco, le pedane del passeggero sono in alto, si sta con le gambe rannicchiate. Gli ammortizzatori sono rigidi e fanno sentire le buche.
Foto e immagini
Yamaha Tricity 125
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