La Himalayan 450 è una crossover essenziale nello stile e nell'estetica, dominata dal maxi serbatoio (17 litri) dalle forme sinuose, ben raccordato alla sella, spaziosa e posta a 82,5 cm da terra.
Un “cuore” facile da gestire
Il monocilindrico ha il raffreddamento a liquido e una cilindrata di 452 cm3. La potenza è di 40 CV a 8.000 giri e la coppia massima si attesta sui 40 Nm a 5.500 giri. Il cambio è a 6 marce e la dotazione elettronica comprende l’acceleratore ride by wire e due riding mode (Eco e Performance).
Ciclistica solida
Il telaio è una struttura a doppia trave in acciaio su cui “lavorano” una forcella con steli rovesciati da 43 mm di diametro e un monoammortizzatore regolabile nel precarico, entrambi con 200 mm di escursione. L’impianto frenante è composto da un disco all’anteriore da 320 mm con pinza a doppio pistoncino, e uno al posteriore da 270 mm con pinza a singolo pistoncino. L’impianto luci è full led e il cruscotto, a forma circolare, è completamente digitale e dotato di uno schermo TFTa colori in grado di connettersi allo smartphone sfruttando così il sistema di navigazione Google Maps. Completano la dotazione di serie un pratico portapacchi, le protezioni tubolari in acciaio per il serbatoio e la piastra paramotore.
Fa tutto... senza fretta
La posizione di guida è comoda e naturale grazie alle pedane correttamente centrate, al serbatoio scavato sui fianchi per inserire le gambe e al manubrio largo il giusto che permette un controllo totale dell’avantreno. La guida tra le curve è fluida e intuitiva, la moto scende in piega graduale nonostante la presenza del cerchio da 21” che solo nei rapidi cambi di direzione fa sentire la sua inerzia. Il motore ha un’erogazione piacevolmente vigorosa (specie considerata la cilindrata) dai 3.000 ai 6.000 giri e allunga con vigore agli alti dove però arrivano le vibrazioni su manubrio e pedane; sotto i 2.500 giri invece è meglio non scendere, soprattutto con le marce lunghe, per evitare "strattoni". Ottimo il freno posteriore, meno quello anteriore, che necessita di una certa energia sulla leva per ottenere decelerazioni decise. Apprezzabile anche la nuova strumentazione, sempre chiara e leggibile.
Perché sì
La grande facilità di guida e di gestione del motore che mettono a proprio agio chi ha poca esperienza. Il comfort marcia. Le sospensioni ben tarate per la guida ma anche per il fuoristrada leggero.
Perché no
La frenata anteriore poco incisiva su asfalto. Le vibrazioni del motore agli alti regimi. La scarsa protezione aerodinamicain autostrada.