Sotto le sue forme in purissimo stile anni 60 con tanto di faro tondo (con luce alogena), serbatoio a goccia, cerchi a raggi e tante cromature, troviamo una meccanica e una ciclistica moderne.
Tecnica collaudata
Il motore è un monocilindrico raffreddato a liquido, accoppiato a un cambio a 5 marce: un motore molto parco nei consumi e privo di elettronica di controllo (con questa potenza non serve). Anche la ciclistica è classica: telaio monotrave in acciaio a doppia culla, sospensioni con forcella da 41 mm e due ammortizzatori regolabili su sei posizioni. L’impianto frenante propone un disco anteriore da 300 mm con pinza ByBre e un disco posteriore da 270 mm, supportati da un ABS a due canali. Davanti c’è un cerchio da 19” con gomma da 100/90, dietro invece c’è un cerchio da 18” con gomma 120/80 (sulla Meteor il cerchio posteriore è da 17”). Il peso della Classic 350 è di 195 kg.
Perfetta per la città
La città è il suo terreno ideale: la Classic 350 se la cava benissimo tra sanpietrini e rotaie del tram grazie alle ruote di grande diametro, all’ampio raggio di sterzo e alla sella confortevole. La posizione di guida è naturale e comodissima, mentre le sospensioni morbide ma non cedevoli sono perfette anche per viaggiare da soli e in due.
È compatta
Le dimensioni sono compatte, perfette per sgattaiolare tra le auto, ma il peso vicino ai 200 kg rende le manovre da fermo un po’ laboriose. Il motore è pronto ai bassi e capace di allungare in caso di necessità, ma per guidare “allegri” bisogna usare molto il cambio. Si tratta però di una forzatura: la Classic preferisce una guida rilassata e rotonda, inutile cercare prestazioni che non sono nelle sue corde.
Perché sì
Linea: classica e senza tempo, una vera moto vintage ma affidabile come quelle di ultima generazione.
Considerato il prezzo le finiture non sono niente male.
È molto maneggevole, si guida con facilità e s’infila tra le auto in coda grazie a un angolo di sterzo stretto come quello di un motorino.P
rezzo: costa come uno scooterone di media cilindrata
Perché no
Vibrazioni: se si alza il ritmo del monocilindrico si fanno sentire sulle pedane e sul manubrio meglio viaggiare a regimi medio bassi.
Non sempre molto preciso nell’inserimento delle marce.
Sospensioni: fin troppo morbide, vanno in crisi su buche e pavè, l’avantreno perde precisione