Sono tre le versioni per la "media" sportiva di Triumph: si va dalla Street Triple 765 R con 120 CV, alle più esasperate Street Triple 765 RS e Street Triple 765 Moto2 Edition, nelle quali i cavalli sono 130 e la componentistica è più raffinata. La 765 Street Triple Moto2 è prodotta in soli 765 esemplari.Più cavalli per RS e Moto2
La silhouette ha uno stile affilato e muscoloso, con il serbatoio da 15 litri di carburante con pannelli laterali integrati che si allineano alle protezioni del radiatore, con il faro che incorpora la presa d’aria. L'RS sfoggia in più uno spoiler motore (disponibile come optional per la R), e il coprisella in tinta. Vari elementi della carrozzeria della Moto2 Edition sono invece in fibra di carbonio. Il tre cilindri fronte marcia raffreddato a liquido ha distribuzione DOHC, alimentazione a iniezione elettronica sequenziale, frizione multidisco in bagno d’olio con anti-saltellamento e cambio a sei velocità. Il rapporto di compressione è di 13,25:1, la potenza massima di 120 CV a 11.500 giri/minuto per la R e di 130 CV a 12.000 giri/minuto per le altre due, con un picco massimo di coppia di 80 Nm a 9500 giri/minuto.
Quote ciclistiche differenti
Il telaio è un doppio trave in alluminio ma cambia l’inclinazione del cannotto: 23,7° sulla R, mentre sulla RS si è scesi a 23,2° e sulla Moto2 addirittura a 23,0°, con avancorse rispettivamente di 97,8 mm, 96,9 mm e 95,3 mm, e differenze anche negli interassi. Significa caratteristiche di guida abbastanza diverse, per ottenere maggiore reattività e agilità tra le curve. Allo stesso modo sono diverse le altezze delle selle, nell’ordine 826, 836 e 839 mm. Manubrio largo sulle due Street Triple più "stradali", mentre sulla Moto2 ci sono semi-manubri più bassi e avanzati per caricare maggiormente l’avantreno. Differenze anche a livello di sospensioni: forcelle Showa BPF a steli rovesciati di 41 mm Ø per R ed RS, con ammortizzatore posteriore Showa per la prima e Öhlins per la seconda; tutto Öhlins per la Street Triple ”pistaiola”, la cui forcella è da 43 mm Ø. Le variazioni ovviamente sono dovute alla differente destinazione: più ad ampio spettro la R per la quale infatti sono stati scelti pneumatici Continental Conti Road, più versatili, mentre per le altre due versioni più votate alla pista si è optato per i Pirelli Diablo Supercorsa V3. Per tutte le stesse misure: 120/70 ZR17 anteriore e 180/55 ZR17 posteriore, con cerchi a cinque razze in alluminio.
Elettronica da Superbike
Allo stesso modo l’impianto frenante è costituito all’anteriore da due dischi flottante di 310 mm Ø ma sulla R le pinze sono Brembo M4.32 quattro pistoncini monoblocco ad attacco radiale mentre su RS e Moto2 ci sono le Brembo Stylema a quattro pistoncini, monoblocco e ad attacco radiale, con pompa al manubrio Brembo MCS; per tutte al posteriore disco di 240 mm Ø e pinza a singolo pistoncino. Per quanto riguarda l’elettronica sono equipaggiate con l’ABS Cornering di ultima generazione dotato di un nuovo modulatore supportato dalla piattaforma inerziale IMU, così come è supportato il nuovo Cornering-Traction Control a quattro livelli di intervento. Le modalità di guida invece sono quattro per la R (Road, Rain che limita la potenza del motore a 100 CV ed eleva l’intervento dell’ABS, Sport e Rider-configurabile); a queste, la RS e la Moto2 aggiungono la modalità Track. Non mancano poi il quickshifter bi-direzionale e il controllo dell'impennata. RS e Moto2 hanno un dashboard TFT con schermo a colori da 5” nel quale è inclusa anche la funzione lap timer, mentre la R ha una strumentazione multifunzione che include un display TFT.
Motore convincente
La posizione di guida è azzeccata, grazie al nuovo manubrio si ha subito la sensazione di avere tutto sotto controllo. Convince il motore tre cilindri: l’erogazione è bella piena a tutti i regimi e si apprezza anche la prontezza con cui risponde appena si agisce sulla manopola del gas (a questo contribuiscono anche i nuovi rapporti più corti del cambio). Colpisce anche l’allungo del tre cilindri: la spinta resta decisa e senza cali fino alla zona rossa del contagiri. OK anche la ciclistica: la 765 entra in curva veloce e sicura, con un avantreno che tiene la traiettoria senza incertezze. Ottimo il lavoro della nuova forcella: affonda poco nella guida sportiva e assorbe con efficacia le piccole asperità dell’asfalto, così come il monoammortizzatore. La frenata garantita dai due grandi dischi da 310 mm si è dimostrato efficace e sempre ben dosabile.
Perché sì
La maneggevolezza è ottima, la Street è compatta e leggera, scende in piega in un attimo e divora precisa la curve
Tutte le versioni hanno un’elettronica ricca e completa, a livello delle migliori sportive da pista
Le sospensioni sono regolabili e di qualità su tutti i modelli, più raffinate su RS e Moto2
Perché no
Lo spazio a disposizione non è granché i piloti più alti stanno un po’ stretti
Scarso, per non dire insufficiente, lo spazio riservato al passeggero che è un ospite poco gradito.
Pur tenendo conto della dotazione tecnica migliore, il prezzo della Street Triple Moto2 è alto