Ispirata alla Suzuki DR Big 750 S degli anni 80, la prima maxienduro di Suzuki, la V-Strom 1050 ne riprende in particolare il frontale con il "becco" squadrato e il faro rettangolare.
"Viaggiatrice" ben dotata
Spinta da un bicilindrico a V di 90° raffreddato ad acqua da 1.037 cm3 con distribuzione bialbero, capace di 107 CV a 8.500 giri. Nella ciclistica ritroviamo il leggero e robusto telaio a doppia trave in alluminio, la forcella Kayaba con steli da 43 mm, completamente regolabile e il monoammortizzatore regolabile nel precarico e in estensione. L’impianto frenante sfrutta due dischi anteriori flottanti da 310 mm di diametro, morsi da pinze monoblocco Tokico ad attacco radiale. La dotazione elettronica è di alto livello: la piattaforma inerziale a tre assi e sei direzioni controlla tutti i sistemi, tra cui il Suzuki Drive Mode Selector: un sistema che permette al pilota di selezionare tre tipologie di erogazione (A, B e C), lasciando in sostanza invariata la potenza massima. Il controllo di trazione ha tre livelli di intervento mentre l’ABS è di tipo cornering regolabile su due livelli, uno standard e uno più sportivo. A completare il "pacchetto" elettronico ci pensano il cruise control, il Suzuki Easy Start System e Low RPM Assist System e il cambio quickshifter bidirezionale. La fanaleria è full led e il parabrezza è regolabile manualmente in altezza. Tutti i parametri dell'elettronica sono visualizzabili sullo schermo TFT a colori da 5".
Una crossover che ama le curve
La crossover Suzuki dà subito confidenza, è una moto "facile" sotto ogni aspetto: si viaggia col busto dritto e le braccia tese sul largo manubrio, e con la seduta a 85 cm dal suolo i piedi si mettono a terra con sicurezza. Il bicilindrico è fluido ma regolare nell’erogazione, con una risposta piena e corposa fino a 7.000 giri e sfoggia un pizzico di cattiveria agli alti regimi, allungando vigoroso fino a 9.000 giri. Tipicamente "giapponesi" cambio e frizione: preciso e silenzioso il primo, morbidissima da azionare la seconda. La maneggevolezza è notevole: la V-Strom è precisa negli inserimenti in curva e svelta nello scendere in piega. Il merito va all'ottima ciclistica, ma anche alla taratura delle sospensioni, un buon compromesso tra comfort e stabilità nella guida "allegra". L’impianto frenante è a punto, l'azione è perfettamente modulabile e permette di effettuare “correzioni” anche quando si arriva lunghi in inserimento di curva.