La Brutale Dragster si distingue per il look "cattivo" e originale, dove balza subito all'occhio la "gommona" posteriore da 200 con il portatarga appeso al forcellone monobraccio e la coda tronca e snella. Sono ben quattro le versioni disponibili: la Rosso, la RR, RR SCS e RC SCS.
Più cavalli ed elettronica raffinata sulle RR
Il propulsore tre cilindri da 112 CV (che diventano 140 sulla RR e 150 per la RC), elastico e grintoso, è tenuto a bada dal reparto sospensioni completamente regolabile e da un pacchetto elettronico di tutto rispetto che comprende, oltre all'immancabile ABS, anche il controllo di trazione, il cambio quickshift e il comando del gas ride by wire "multimappa" (con quattro mappature motore, tre preimpostate ed una personalizzabile). Esclusiva delle più costose RR, RR SCS ed RC SCS la piattaforma inerziale che "regala" la funzione cornering a ABS e controllo di trazione, oltre al launch control. Di Brembo l'impianto frenante mentre solo le Dragster RR SCS e RC SCS vantano la frizione automatica.
Agile nonostante il "gommone"
Nonostante le dimensioni compatte, la Dragster RR accoglie bene i piloti di tutte le taglie. La posizione di guida d’attacco, con il peso caricato sull’anteriore da vera streetfighter, è perfetta per divetirsi tra le curve ma si rivela poco confortevole nell’utilizzo normale, insieme alle vibrazioni piuttosto presenti su manubrio e pedane. Il tre cilindri spinge forte a tutti i regimi, ma è soprattutto ai medi che impressiona per la “spinta” decisa. Nonostante il “gommone” da 200 al posteriore, la Dragster tra le curve sfoggia l’agilità tipica di tutte le MV Agusta con motore 800, precisa e sempre stabile, grazie alle sospensioni tarate per la guida sportiva, scomode in città e sullo sconnesso. A punto l’elettronica (sempre presente ma mai invasiva). Bene la frenata, potente il giusto e facile da gestire.