la linea emozionante, le prestazioni del motore e la qualità di erogazione, la dotazione di serie e in particolare il cambio elettronico.
Difetti:
Abitabilità per piloti alti, totale assenza di protezione aerodinamica, comfort passeggero, prezzo elevato.
Esagerata: questo è l’unico aggettivo adatto alla Dragster, la naked che anche rispetto alle altre MV Agusta, rappresenta qualcosa di estremo. Nell’estetica, innanzitutto, con il suo “ruotone” dietro, il monobraccio e la coda cortissima. Ma soprattutto nel carattere, con un rapporto peso/potenza di 1,34 kg per cavallo e le quote ciclistiche, gli ingombri e il peso (184,5 kg rilevati, roba da moto da corsa) ridotti all’osso. Questa versione “estrema” della Brutale 800 in realtà ha aperto la strada alla rinnovata naked varesina, presentata a EICMA nello scorso novembre. Solo adesso infatti si comprende perché il progetto Dragster avesse come priorità la guidabilità della moto e la qualità di erogazione: stava collaudando le caratteristiche della nuova Brutale (di cui parleremo molto presto). Meglio la “base”
La gamma Dragster comprende anche la “cattiva” Dragster RR (costa 16.290 euro) e la LH (24.144 euro) in serie limitata, ma secondo noi la più interessante è la “economica” Dragster base della prova, godibile su strada e anche in pista, per la quale la casa dichiara 125 cavalli a 11.600 e 81 Nm di coppia a 8.600 giri. Il telaio è una struttura portante in tubi di acciaio ALS, integrata da piastre in lega leggera d’alluminio; per le sospensioni troviamo davanti una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm, interamente regolabile come il mono posteriore Sachs. Tutto Brembo invece l’impianto frenante. La gomma posteriore Pirelli Diablo rosso II da 200 con spalla da 50 è impressionante. Ma impressiona ancor di più (positivamente) la dotazione elettronica di serie: ABS sportivo, controllo di trazione, cambio elettronico e quattro mappe motore.
La più “economica” tra le naked di MV Agusta vanta le stesse doti delle sorelle più costose. Ha prestazioni da vera sportiva, è rifinita con cura e sfoggia una dotazione tecnica di alto livello
Ha un design aggressivo quanto il suo motore a tre cilindri. È una motard ma si guida come una naked, ha ottime finiture e tanta elettronica, ma niente ABS e costa cara
La media del gruppo Loncin mostra una buona qualità costruttiva e garantisce una guida piuttosto divertente anche per chi non è esperto. Il prezzo è contenuto, anche a fronte di una dotazione elettronica quasi inesistente (c'è solo l'ABS obbligatorio)
La maxi crossover inglese punta al trono della categoria, grazie a un motore potente, a una dotazione di serie ricca e a una personalità decisa, unita a una qualità costruttiva elevata
Da anni è la preferita del segmento e uno dei best seller assoluti del mercato. È un investimento impegnativo, ma la qualità è molto alta, così come le prestazioni e il comfort. Tanta elettronica aiuta a non fare sentire il peso