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Triumph

Triumph Motorcycles S.r.l.
Via Rodolfo Morandi, 27
20090, Segrate (MI)
Il marchio Triumph è stato usato per la prima volta sulle biciclette commercializzate a partire dal 1833 da Siegfried Bettman a Coventry. All’azienda si unì qualche anno più tardi un altro tedesco,  Maritz Schultze, e alla fine dell’Ottocento, con la nascita dei primi motori la società effettuò i primi esperimenti per motorizzare le biciclette. Nel 1920 la Triumph entrò anche nel mercato automobilistico e la produzione proseguì fino alla seconda guerra mondiale, quando Coventry fu pesantemente colpita dai bombardamenti. Negli anni Cinquanta la Triumph fu venduta ai rivali della B.S.Ae in quel periodo buona parte della produzione è esportata negli Stati Uniti. Le Triumph diventano un mito, grazie anche ad apparizioni in film cult con Marlon Brando e Steve McQueen. I modelli più celebri sono le Thunderbid e le Trophy, fino alla realizzazione della Wonderbird, con la quale sono battuti numerosi record di velocità sul lago salato di Bonneville. Da questa avventura è nata in seguito una nuova fortunata famiglia di Triumph. Quando la crisi portò nel 1972 il governo inglese a fondere in un’unica società le industrie motociclistiche, la Triumph fu inizialmente trasformata in una cooperativa, ma nel 1983 la produzione si interruppe definitivamente. Il marchio è stato poi acquistato dal miliardario John Bloor, che nel 1988 ha dato vita all’attuale Triumph.
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Triumph Trident 660: divertirsi con eleganza

Modern vintage senza esagerare, la moto inglese ha un bel carattere, una ciclistica agile e un'impostazione di guida sportiveggiante. Il tre cilindri è piuttosto potente ma ben gestibile grazie all'elettronica. Prezzo in linea con la concorrenza

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Triumph Tiger 900 Rally Pro: fa tutto bene

L'inglese è una endurona da usare in città, nei lunghi trasferimenti e anche quando finisce l'asfalto. Elettronica e dotazione di serie sono al top, l'aumento di cilindrata rispetto alla vecchia 800 migliora decisamente le prestazioni 
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Triumph Street Scrambler: divertimento vintage

La bicilindrica inglese è la perfetta incarnazione dello stile modern classic: il suo motore spinge a sufficienza per divertirsi, le linee non passano mai di moda e il parafango alto dona alla 900 un look aggressivo. Se lo stile è retrò, la dotazione elettronica è al passo con i tempi e offre grande sicurezza
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Triumph Rocket 3R: un razzo inglese a tre cilindri

Esagerata fin dalle linee, la Rocket 3R è una moto che stupisce da fuori, ma ha anche tanta sostanza. Il tre cilindri da 2,5 litri è un missile da 142 cavalli, la dotazione tecnica ha tutto quello che serve per tenere sotto controllo una potenza e una coppia da supersportiva. L'aspetto non deve ingannare: la Triumph è sufficientemente agile nonostante dimensioni non proprio compatte
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Triumph Speed Twin, divertimento con stile!

La bicilindrica inglese monta un bicilindrico di cubatura generosa, ma nonostante i 1200cc è potente il giusto e facile da guidare. Interpreta in chiave moderna i classici del settore: telaio doppia culla e due ammortizzatori al posteriore, sella ampia e comoda, anche se non è una moto per viaggiare
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Divertente, ma con tanto stile

Passano gli anni e le mode, cambiano i colori ma la Triumph Scrambler rimane una delle moto più eleganti in commercio. Facile per chiunque (ma la sella è un po’ alta), ha un motore “tranquillo” perfetto per l’uso di tutti i giorni. Il prezzo però è un po’ alto
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È imbattibile nel misto

La Street Triple R ha un gran motore, sospensioni regolabili di qualità e  pinze freno ad attacco radiale. Difficile starle dietro sui percorsi con molte curve, ma costa cara
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Triumph Tiger Explorer, tre giorni e 1200 km

Abbiamo percorso circa 1200 km con la Triumph Explorer 1200, partendo da Milano con destinazione Dolomiti, passando per il Lago di Garda e Bolzano. Convincono motore e comfort, le dimensioni abbondanti si sentono nella guida allegra, mentre i consumi sono sotto controllo
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Classica in nero

Offerta solo in questa tinta sobria, la T100 Special Ediction Black ha una dotazione ricca ed è facile da guidare, ma pesa. Come da tradizione la "Bonnie" è ben costruita e rifinita ma costa