Le linee disegnate da Marco Lambri (il capo del Centro Stile Piaggio) sono studiate in galleria del vento per stabilizzare lo scooter in velocità e proteggere il pilota: lo alto e largo ripara le gambe ed elimina lo “spiffero” tra il manubrio e lo scudo stesso. Il posteriore è snello, quasi da moto, grazie al portatarga montato sulla ruota posteriore, ma offre tanto spazio per pilota e passeggero. I fari sono a led, la sella ha un rivestimento antiscivolo e un’imbottitura che sostiene bene il peso, le pedane sono ampie e profonde. Di serie il sistema keyless (si può avviare il motore e aprire sella e sportello carburante lasciando il telecomando in tasca) e il controllo di trazione.
Motore potente e poco assetato
Il motore 300 hpe utilizza trattamenti antiattrito grazie ai quali è silenzioso, potente ed efficiente: Piaggio dichiara ben 25, 8 CV, 26 Nm di coppia massima e oltre 30 km/litro (ciclo WMTC). Anche la ciclistica è di qualità: il telaio monoculla in tubi d’acciaio offre agilità, mantenendo la stabilità che ha sempre contraddistinto il Beverly, di qualità la forcella Showa e ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni.
Ok in sella
La posizione di guida è davvero azzeccata: la sella ha un’imbottitura elastica ma salda e la triangolazione manubrio-sella-pedane è corretta: i piloti alti fino a 1,80 m hanno le ginocchia lontane dallo scudo e le pedane ampie e lunghe permettono di spostare i piedi avanti o indietro durante la guida. Bene pure il passeggero, che può contare su pedane ampie e maniglie robuste (utili anche per parcheggiare senza fatica il Beverly sul cavalletto centrale).
Il 300 è agile
Il nuovo motore 300 hpe è brillante e vigoroso: in accelerazione si arriva in un attimo a 120 km/h di tachimetro. Altrettanto buona la ripresa: i sorpassi si fanno sempre in sicurezza. La ciclistica garantisce un’ottima stabilità: il Beverly mantiene perfettamente la traiettoria nei curvoni veloci. Allo stesso tempo però è agile, molto più della precedente versione, anche manovrando in spazi stretti. Il controllo di trazione infonde sicurezza sulle strade “sporche”, la frenata è efficace e l’ABS ben tarato entra solo quando serve.
Il 400 per viaggiare veloci
La versione con motore 400 spinge forte fin dai primi metri e ha una ripresa decisa che permette di fare i sorpassi ancora più rapidamente del 300. Ben a punto la ciclistica: il 400 ha un avantreno preciso a tutte le andature, la forcella assorbe le imperfezioni della strada, mentre gli ammortizzatori sono un po’ rigidi. Nel traffico se la cava, ma rispetto al 300 è meno maneggevole.
Perché sì
La maneggevolezza del 300 convince, imposta rapido le curve e manovra senza problemi in mezzo al traffico.
Le sospensioni sono a punto, mantengono l’assetto preciso e incassano a dovere le buche, solo il posteriore risulta un po’ rigido sulle buche più “difficili”.
I consumi sono molto buoni e sempre sotto controllo.
Perché no
Il 400 non è agilissimo, la ciclistica dà il meglio quando si viaggia veloci dove si apprezza la stabilità.
Le sella è alta, chi è sotto il metro e settantacinque tocca in punta di piedi.
Non è un fuscello, il peso si sente in particolare nelle manovre da fermo.