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Piaggio Beverly 400 my 2021: potente e stabile

Con la terza generazione del Beverly, anche la versione "top" si rinnova profondamente, senza perdere la sua "anima" da scooter GT con impostazione (quasi) motociclistica. Per il 2021 arrivano una carrozzeria più filante, un nuovo potente motore 400 che manda in pensione il 350, una ciclistica aggiornata e nuove dotazioni
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€ 6.390
Quest’anno il Beverly "compie" 20 anni e oltre 450.000 veicoli venduti in tutta Europa. Per festeggiare questi risultati nel migliore dei modi, Piaggio lo ha completamente rinnovato nell'estetica, nella ciclistica enella meccanica. Due le versioni disponibili: Beverly 300 (cliccate qui per la video prova), perfetto per la città e le tangenziali grazie alla sua agilità e maneggevolezza; e Beverly 400, oggetto di questa prova, adatto anche agli spostamenti extraurbani dove può far valere la sua stabilità e la grinta del motore.


Rispetto alla versione 300, il Beverly 400 si riconosce per il parabrezza di serie e la grintosa marmitta a doppia uscita. Uguale al 300 invece la carrozzeria tutta nuova, con lo scudo molto più largo del "vecchio" Beverly in cui risaltano due luci diurne, la nuova griglia a nido d’ape e il faro compatto e potente. Azzeccato il posteriore slanciato: sembra corto, ma è un effetto ottico (basta vedere le dimensioni della sella, davvero ampia) dovuto al design filante e alla mancanza del portatarga, spostato (come su alcune moto) sulla ruota posteriore.

Più potente, stessi consumi
Il nuovo motore monocilindrico 4 valvole raffreddato a liquido da 399 cm3 fa parte della famiglia hpe e sostituisce il 350. I tecnici Piaggio hanno lavorato su diverse parti interne per diminuire attriti e dispersioni di potenza, riuscendo a ottenere prestazioni decisamente brillanti (35,4 CV di potenza massima e 37,7 Nm di coppia massima) mantenendo inalterati i consumi dichiarati e riducendo anche vibrazioni e rumorosità.
Le pedane sono discretamente spaziose. Molto comoda e ampia, anche per il passeggero, la sella

Ciclistica rivista
Le maggiori prestazioni hanno imposto un aggiornamento della ciclistica rispetto al Beverly 350. Il telaio (sempre a traliccio in tubi di acciaio) è stato rivisto e ci sono nuove sospensioni Showa: la forcella ha il perno in asse mentre al posteriore c’è una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico. Le ruote sono sempre da 16” all'anteriore e da 14” al posteriore, ma con pneumatici belli larghi (120/70 davanti e 150/70 dietro) per assicurare la giusta stabilità quando si va veloci. A proposito di stabilità, confermato anche il controllo di trazione di serie.
Tutto nuovo il motore 400 che sostituisce il vecchio 350. Grintoso lo scarico a doppia uscita

Pià comoda e più alta
La sella con doppio rivestimento e doppia cucitura è stata migliorata nell’imbottitura ma è alta 82 cm da terra; le pedane sono abbastanza ampie e lunghe per qualsiasi piede. Il sottosella è sufficiente per due caschi jet; dietro lo scudo invece c’è un vano con presa USB. Rinnovati i pulsanti al manubrio, che hanno un aspetto più lussuoso e si accordano molto bene con la carenatura del manubrio; peccato che frecce e devioluci siano sovrapposti e troppo simili, a volte si scambiano. Nuovi anche la smart key e il cruscotto digitale da 5,5” , che in questa versione 400 è dotato di serie del sistema di connettività PIAGGIO MIA che permette di collegarsi via bluetooth al cellulare, offrendo diverse funzioni come la segnalazione di chiamate e notifiche e che si gestisce attraverso un tasto sul manubrio.
Il sottosella permette sempre di caricare due caschi jet. Il cruscotto tutto digitale si può connettere al cellulare

Elegante o sportivo?
Due gli allestimenti disponibili, differenti solo per dettagli estetici: Beverly 400 con finiture in alluminio spazzolato e sella marrone scuro, disponibile in bianco, grigio e blu; e il più sportivo Beverly 400 S con finiture opache color grigio titanio, sella nera con cuciture in tinta con la carrozzeria e tre livree: argento, nero opaco e arancio lucido. Il prezzo è uguale per entrambi: 6.390 euro.
Ricca la disponibilità di accessori: bauletti di diversa capacità apribili con smart key, parabrezza di altezze differenti e altre comodità come la sella, le manopole e la copertina riscaldabili e gestibili direttamente tramite l'app Piaggio MIA. 

Come va
La posizione di guida è naturale, grazie anche alla sella ben conformata con una nuova imbottitura decisamente comoda. Il manubrio è vicino al corpo e abbastanza basso, mentre le pedane piuttosto ampie permettono di spostare i piedi mantenendo le gambe piegate ad angolo retto. L’altezza della seduta da terra (3 cm più del vecchio 350) rende impegnative le manovre da fermo, visto che lo scooter pesa 195 kg. Per mettere bene i piedi a terra chi è sul metro e 70 deve spostarsi in punta.




Ripresa brillante
Comodo e veloce l’avviamento con smart key, quando l’accoppiamento tra chiave e scooter è perfetto s’illumina fisso il logo Piaggio sul cruscotto, altrimenti lampeggia. La partenza è grintosa, il motore spinge forte fin dai primi metri e la trasmissione è ben tarata. L’accelerazione è simile al 300 nei primi metri ma la ripresa nei tratti extraurbani è più decisa: il monocilindrico Piaggio è grintoso e permette di effettuare i sorpassi in velocità con sicurezza. Poche le vibrazioni, si sentono solo sulla pedana a bassa velocità, quando si alza il ritmo quasi scompaiono.

Quasi come una moto
Ottimo il lavoro della ciclistica: la nuova forcella Showa è precisa nel copiare le asperità dell’asfalto, mantenendo la ruota anteriore sempre in contatto con il terreno. Non male gli ammortizzatori, un po’ rigidi ma "aiutati" dall’abbondante imbottitura della sella. La tenuta di strada del Beverly 400 è sicura, grazie al serbatoio nel tunnel il baricentro è basso e le gomme a sezione larga danno quella confidenza in più che invita ad aprire il gas. Sempre a punto il controllo di trazione, poco invasivo, così come l’ABS: i freni sono progressivi ma le leve vanno tirate a fondo per sfruttarli a dovere.



Protezione ok
Più che buona la protezione dall’aria, lo scudo ampio e vicino al manubrio è efficace e allontana l’aria dal pilota, mentre il cupolino di serie toglie l’aria dal busto e da parte del casco, un ottimo compromesso tra visibilità e riparo.
Nel traffico il Beverly 400 se la cava bene, ma rispetto al 300 la differenza di maneggevolezza si sente: il 400 è meno immediato nello scendere in piega e nei cambi di direzione a bassa velocità. Le gomme più larghe, la sella più alta e i 10 kg in più rispetto al fratello minore lo rendono meno agile. Questo diventa uno dei punti chiave per la scelta: chi percorre la maggior parte dei tragitti quotidiani in città apprezzerà il 300, che comunque anche fuori città dà grande soddisfazione; chi utilizza lo scooter per tragitti medio lunghi e non disdegna gitarelle nei weekend deve puntare sul 400 che è senz'altro una scelta azzeccata.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore monocilindrico 4T
Cilindrata (cm3) 399
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio automatico
Potenza CV (kW)/giri 35,4 (26) 7500
Freno anteriore a disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h)  
Dimensioni
Altezza sella (cm) 82,1
Interasse (cm) 155
Lunghezza (cm) 215,5
Peso (kg) 195
Pneumatico anteriore 120/70-16"
Pneumatico posteriore 150/70-14"
Capacità serbatoio (litri) 12
Riserva litri 2

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