La scrambler spagnola ha linee retrò ma dotazioni moderne e un motore brillante, il massimo possibile per una 125. La qualità costruttiva è più che buona e il design è ricercato, con molti dettagli che richiamano al passato dai loghi sulla carrozzeria, alla forma del serbatoio (in plastica) e allo scarico sdoppiato. Moderni invece l’impianto freni con dischi wave e tubi rinforzati (stile aeronautico), il doppio ammortizzatore con cartuccia separata e la strumentazione dalla forma cilindrica tutta digitale. Il motore è noto e apprezzato, il monocilindrico 4 tempi a iniezione, raffreddato a liquido del gruppo Piaggio (lo stesso dell’Aprilia RS), che ha una spinta ben superiore alle altre scrambler in commercio ed è ben supportato da una ciclistica a punto ma fin troppo spor-tiva (occhio alle buche). La frenata convince a metà: ottima all’anteriore, meno efficace il disco dietro. Buono il comfort sulla sel-la: la seduta è larga e alta, (sotto il metro e 70 si tocca a terra con fatica), il serbatoio è un po’ vicino mentre le pedane alte e ar-retrate invitano a caricare il peso sul manubrio.
Perché sì
Prestazioni: il motore Piaggio è potente e ha un’ottima ripresa – Ciclistica: a punto anche quando si alza il ritmo – Finiture: curate e l’assemblaggio delle plastiche è preciso
Perché no
Serbatoio: è sagomato e vicino alla sella, costringe a sedersi più lontani dal manubrio – Vibrazioni: si fanno sentire sul serbatoio e sule pedane – Freno posteriore: poco potente, il pedale va premuto con decisione