Il peso contenuto e la posizione di guida abbastanza confortevole. L’elettronica è presente, ma interviene solo quando necessario e in modo discreto.
Difetti:
Il manubrio trasmette un po’ di vibrazioni che disturbano anche la visuale degli specchi. Il passeggero è scomodo
Non è la prima volta che Ducati propone una carenata “da viaggi”, meno estrema delle superbike da pista: l’ultima è stata la ST2 nata esattamente 20 anni fa, mentre prima di lei c’era stata la leggendaria Paso disegnata da Massimo Tamburini negli anni 80. Moto bellissime da guidare, ma poco aggressive e di scarso successo tra i veri “ducatisti”. La SuperSport in queste pagine ha invece un aspetto “racing” ed è aggressivo anche il nome, utilizzato in casa Ducati dal 1972 per le sportive stradali. In realtà si tratta di una “tuttofare” molto veloce ma adatta ai percorsi di ogni giorno che si pone tra le superbike Panigale e le naked Monster.
dotazione ricchissima
La nuova SuperSport utilizza il bicilindrico Testastretta da 937 cm3 con raffreddamento a liquido e distribuzione a quattro valvole per cilindro con comando desmodromico (ovviamente) che già equipaggia Multistrada e Hypermotard, con una potenza massima di 104,3 CV e una coppia massima di 9,1 kgm (rilevati alla ruota). Il telaio è a traliccio in tubi d’acciaio, mentre il forcellone monobraccio è in alluminio. Questa versione S monta sospensioni Öhlins completamente regolabili (la forcella è a steli rovesciati da 48 mm, il mono ha il serbatoio integrato), mentre l’impianto frenante è tutto Brembo e analogo a quello delle sportive della casa. La ricca dotazione elettronica comprende l’ABS (regolabile o disinseribile), tre riding mode e il controllo di trazione DTC selezionabile su otto diversi livelli di intervento.
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
È il massimo come prestazioni e piacere di guida su strada, uniti a una linea elegante e aggressiva. Il tutto condito da un'elettronica sofisticata e dal sound unico del V2 desmo, una moto che non scende a compromessi
La bicilindrica di Borgo Panigale non lascia niente a desiderare in termini di prestazioni, ma è anche una moto che si può usare nella vita quotidiana, quasi in ogni situazione
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
Equilibrata e facile da guidare, sfoggia un motore con prestazioni brillanti e ha una ottima qualità costruttiva. L'allestimento è molto curato e coinvolgente, ma influisce sul prezzo e la dotazione elettornica è inesistente
Confortevole e accessoriatissima, la 900 inglese ha carattere ed è persino più godibile della sorella di cilindrata superiore. L'elettronica è molto raffinata, ma il prezzo non è proprio abbordabile