Con la Niken tra le curve si va alla stessa andatura di una moto “normale” con metà dell’impegno, lo stesso divertimento e il doppio della sicurezza. Comoda e ben costruita, va bene per viaggiare ma ripara poco dall’aria. Prezzo adeguato alle doti tecniche e alla qualità
La tenuta di strada impressionante, persino in presenza di brecciolino e ghiaccio sull’asfalto; la maneggevolezza da moto “vera”; la dotazione elettronica di serie
Difetti:
La protezione dall’aria davvero scarsa, il cruscotto “povero” e la frenata nella guida sportiva ha poco mordente
La Yamaha Niken è stata presentata da più di un anno ed è in commercio dalla scorsa estate, eppure fa ancora discutere e non passa inosservata quando passa per strada e soprattutto quando è parcheggiata. Si nota meno solo vista da dietro, perché somiglia parecchio alla “sorella” Tracer 900 da cui riprende la meccanica e il telaio. Il motore è lo stesso, l’ottimo tre cilindri Yamaha usato sulla Tracer, con la stessa potenza dichiarata di 115 CV, ma con più coppia per gestire il maggiore peso. Anche il telaio è simile a quello delle MT (rinforzato, ovviamente): una struttura mista in tubi d’acciaio e piastre di alluminio, con sospensione posteriore KYB a leveraggio progressivo.
Il comportamento stradale simile a quello di una moto sportiva, con angolo di piega massimo di 45°, è stato ottenuto con il raffinato meccanismo di sterzo Ackermann. Gli steli anteriori sterzano e guidano, i posteriori ammortizzano. L’ampio display LCD che fa da cruscotto è chiaro e completissimo. Su un mezzo così però sarebbe stato meglio un display TFT a colori con collegamento Bluetooth al casco
Doppia forcella
Ma è impossibile non vedere l’avantreno LMW (di cui parliamo in dettaglio a pag. 80), con due ruote basculanti fissate a una forcella a doppi steli, montati esterni rispetto alle ruote per ridurre la carreggiata e aumentare l’angolo di piega. La forcella nella parte superiore non ha le classiche piastre fissate al cannotto di sterzo, bensì una struttura a quadrilatero deformabile (detta anche “a parallelogramma”) con biella inferiore che permette alle ruote anteriori di inclinarsi parallelamente tra loro e di sterzare normalmente. Gli steli anteriori da 41 mm della forcella sono quelli a cui sono fissati freni e ruote e provvedono alla direzionalità, mentre gli steli posteriori da 43 mm assorbono le asperità della strada. Le ruote anteriori sono da 15 pollici per ridurre i pesi e avere minore inerzia. La gamma colori è limitata al solo grigio antracite metallizzato della moto del test con elementi della meccanica blu Yamaha e, a differenza del periodo di lancio dove la moto si poteva ordinare solo on-line, adesso si può vedere e acquistare direttamente presso qualunque concessionario ufficiale Yamaha.
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