Su strada
Da fermo non è proprio un fuscello e anche le dimensioni incutono un certo timore, ma una volta partiti ci si dimentica di tutto, doppia ruota anteriore inclusa, e ci si ritrova a guidare come se fosse una moto “normale”... fin quando non ci si trova ad affrontare strade bagnate o sporche di brecciolino. In queste situazioni potenzialmente pericolose le due ruote anteriori fanno la differenza: l’avantreno granitico è nettamente più stabile e rende la guida molto meno impegnativa. Queste sono le doti più importanti della Yamaha a tre ruote, caratteristiche a cui si fa l’abitudine molto in fretta. La posizione di guida col busto eretto è molto comoda, perfetta per macinare chilometri in tutto relax. Il motore è il solito, ottimo 900 tre ciindri di Yamaha, potente ma con un’erogazione fluida e ben controllabile in tutte le situazioni. Le modifiche hanno migliorato la coppia e la spinta a tutti i regimi, ma il maggiore peso rispetto alle sorelle a due ruote lo rende meno cattivo del solito: solo in D-mode 1 (la mappa più “cattiva”) tira fuori un po’ di grinta, mentre in D-mode 2 la Niken diventa una bella granturismo dall’erogazione fluida, grazie anche ai rapporti azzeccati del cambio dotato di quickshift (attivo solo in accelerazione, non in scalata). Meno positivo invece il giudizio sui freni che tendono a diventare un po’ spugnosi se sfruttati a fondo nella guida sportiva: di certo gli oltre 260 kg della moto non aiutano, ma è anche colpa del piccolo diametro dei dischi anteriori (imposti dalle ruote da 15”). Ineccepibile invece il comportamento dell’ABS che entra in funzione con discrezione quando è necessario.
In autostrada
Viaggiando su strade normali e rispettando i limiti, il piccolo parabrezza di serie se la cava dignitosamente, ma in autostrada la protezione offerta è scarsa: il casco e le spalle sono esposti all’aria, solo le gambe sono ben protette dal grande serbatoio. Per viaggiare con la Niken (ma anche solo per affrontare le tangenziali nel percorso casa-ufficio) bisogna montare il parabrezza “alto” (optional) e anche i paramani. Peccato, perché la Yamaha a tre ruote è comoda e spaziosa anche viaggiando in due. Aspettiamo di provarne una con il bauletto: probabilmente è la soluzione migliore per caricare e sostenere il passeggero.
In città
Il raggio di sterzo non è male, ma quando ci si infila tra un auto e il marciapiede bisogna ricordare che davanti ci sono due ruote! Per fortuna ci si abitua in fretta, evitando ogni pericolo. Non ci si abitua mai invece agli specchietti retrovisori che disturbano parecchio quando si manovra tra le auto in coda (meglio sostituirli con altri “normali” sul manubrio). Per il resto la sicurezza che le tre ruote garantiscono sul pavé (anche bagnato), sui tombini e sui binari del tram è ineguagliabile. Unica critica al mono posteriore, che sulle buche più profonde ha una risposta piuttosto “secca” a causa dell’assetto piuttosto rigido.