Lo scooter medio del marchio taiwanese amplia il raggio d'azione del veicolo dal traffico di tutti i giorni ai terreni accidentati. Lo spazio a bordo è tanto, le prestazioni buone, ma bisogna stare attenti ai consumi quando si esagera con il gas
Spazioso e con una ciclistica adatta a tutti i fondi, ha prestazioni brillanti, una frenata decisa e il controllo di trazione di serie
Difetti:
La sella ha un’imbottitura un po’ rigida, gli ammortizzatori sono abbastanza secchi, mentre i consumi ad alta velocità si alzano sensibilmente
Tra i midi-crossover, il DTX360 è una delle proposte che meglio coniuga le esigenze quotidiane nel traffico con la voglia di evasione del fine settimana. Il DTX è la versione crossover del noto Downtown, con cui condivide il motore (ma il DTX ha quasi mezzo CV in più) e il telaio. Pesa però 4 kg in meno, le sospensioni hanno una taratura diversa e la sella è più alta di 3,5 cm. I cerchi sono da 14 pollici, con gomme semi-tassellate. Il parafango appuntito è un “classico” delle enduro, mentre i fari anteriori con luci a tubi di LED assicurano un’ottima visibilità. Il cruscotto utilizza un ampio display LCD con numeri grandi e info ordinate che si leggono anche sotto il sole (tranne la velocità). L’avviamento del DTX è con smart key che può rimanere in tasca. Il selettore centrale che comanda tutte le funzioni va però “attivato”, premendo un tasto sul manubrio destro. Dietro lo scudo c’è un piccolo vano dove si trova anche una presa USB per ricaricare lo smartphone. Una seconda presa si trova in mezzo al manubrio. Il sottosella è ampio e ha forma regolare: ci stanno comodamente due caschi integrali e avanza ancora spazio per altri oggetti. È dotato di luce di cortesia e la sella si sblocca elettricamente.
Il DTX sfoggia dischi freno di grandi dimensioni (260 mm all’anteriore e 240 mm dietro): la frenata è efficace e sicura, grazie anche a un ABS ben tarato. Unico neo: la leva del freno anteriore va tirata con forza. Le finiture sono curate in ogni dettaglio, danno una sensazione di qualità: fari a LED, plastiche solide e poche viti a vista.
Davvero riuscita la nuova versione del “midi” taiwanese. Aumentano cilindrata e CV, l’estetica è più aggressiva, la ciclistica più robusta ed efficace, i freni hanno l’ABS di serie. Prezzo corretto
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
Equilibrata e facile da guidare, sfoggia un motore con prestazioni brillanti e ha una ottima qualità costruttiva. L'allestimento è molto curato e coinvolgente, ma influisce sul prezzo e la dotazione elettornica è inesistente
Confortevole e accessoriatissima, la 900 inglese ha carattere ed è persino più godibile della sorella di cilindrata superiore. L'elettronica è molto raffinata, ma il prezzo non è proprio abbordabile