Maneggevole e brillante, consuma poco e diverte tra le curve. Il passeggero però è un po’ sacrificato. Prezzo attraente, tanti accessori per “giocare” e completarla
Su strada Facile, divertente e molto maneggevole, la CBR 500 R non soffre mai di complessi di inferiorità, nemmeno quando si confronta con moto di cavalleria ben superiore. Le sue doti dinamiche si apprezzano sia sul veloce, dove l’avantreno è solido e regala grande confidenza, soprattutto nel misto stretto dove si passa da una curva all’altra senza il minimo sforzo. Il propulsore spinge discretamente sin dai regimi medio-bassi e sfodera una verve insospettabile anche oltre i 6.000 giri, dove allunga senza incertezze fino alla zona rossa. I freni sono ben modulabili.
In autostrada Per il solo pilota il comfort è più che discreto: la carena riesce a proteggere abbastanza bene le gambe, mentre il cupolino di serie ripara il busto lasciando esposti all’aria solo il casco e le braccia. Il passeggero sta peggio: non comodissimo, è seduto un filo più alto rispetto al pilota (quindi più esposto alle intemperie). Bene le sospensioni, efficaci nell’assorbire le sconnessioni dell’asfalto, e il comfort offerto dal bicilindrico che vibra poco e gira a bassi regimi a velocità di codice. Ottima l’autonomia, che si attesta ad oltre 350 km con un pieno.
In città In ambiente urbano la piccola CBR sconta solo il raggio di sterzo ampio, tipico delle moto sportive. Per il resto ha dimensioni compatte, una sella a ragionevole distanza da terra e un peso facilmente gestibile anche da chi non è un energumeno. Al semaforo si scatta bene, grazie alla frizione leggera e precisa ma soprattutto del motore pronto già ai bassi regimi. La buona elasticità del bicilindrico permette anche di ridurre al minimo l’uso del cambio, comunque morbido e sempre impeccabile negli innesti. Ottimo il posizionamento degli specchietti, che non vibrano e offrono un’ottima visuale.
Dopo 4 anni e più di 30.000 km percorsi prevalentemente nel tragitto di 25 km casa-lavoro, direi che posso dire che non la cambierei per nulla al mondo. Senza usare un guida attenta ai consumi e divertendomi nei sorpassi, percorro 26 km con un litro. Ho anche una Kawa 750, ma questa moto diverte anche nei percorsi di montagna. La uso anche con temperature oltre 5 gradi sotto zero, ma sono attrezzato con manopole riscaldate, cupolino maggiorato e copri gambe tucano e baule da 55 litri per contenere casco modulare e giacca tecnica per cambiarmi prima di entrare in ufficio. In passato ho avuto uno scooter, ma questa moto è molto più sicura e divertente. Oltretutto io sono alto 1,83 metri e la trovo comodissima (non condivido assolutamente il commento di InSella che la considera un pò scomoda per le persone alte). Anche la manutenzione, considerando che ha solo 2,5 litri di olio ed è una due cilindri e al potenza è di meno di 50 cv, ha un costo molto più basso delle altre moto, le gomme durano circa 15.000 km, circa il doppio/triplo di una moto da 100 cv. Naturalmente l'accelerazione, per quanto sia paragonabile ad un'auto da 200 cv, non ha nulla a che fare con l'accelerazione di una moto da più di 100 cv. Spero di essere stato utile. Buon divertimento !
Meno imponente della sorella a 4 cilindri, la Multistrada bicilindrica monta un motore 900 dalle prestazioni generose. Il carattere non manca, le sospensioni sono raffinate, ma il prezzo è elevato
Equilibrata e facile da guidare, sfoggia un motore con prestazioni brillanti e ha una ottima qualità costruttiva. L'allestimento è molto curato e coinvolgente, ma influisce sul prezzo e la dotazione elettornica è inesistente
Confortevole e accessoriatissima, la 900 inglese ha carattere ed è persino più godibile della sorella di cilindrata superiore. L'elettronica è molto raffinata, ma il prezzo non è proprio abbordabile