La BN 600 R è la prima Benelli progettata a Pesaro, dove è la sede dell’azienda, ma con il supporto dei vari centri studi del gruppo cinese Qiang Jiang (già da qualche anno proprietario del marchio italiano) e destinata a tutti i mercati dove opera quest’ultimo. Non è pensata quindi solo per i motociclisti europei, ma anche per quelli orientali e sudamericani: appassionati che spesso hanno poca esperienza, usano la moto su strade non sempre perfette e quindi hanno bisogno di moto robuste e affidabili. Questo spiega le scelte “insolite” e diverse dalle concorrenti (e dalle altre Benelli) per esempio nel motore: un inarrestabile quattro cilindri di 600 cm3, con raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero in testa, quattro valvole per cilindro e prestazioni dignitose ma non esagerate (79,1 CV e quasi 50 Nm di coppia rilevati alla ruota). Stesse considerazioni per la ciclistica piuttosto tradizionale: il telaio a vista ha una sezione principale a traliccio in tubi di acciaio e robuste piastre in alluminio nella zona di fulcro del forcellone, la forcella è una Marzocchi con steli rovesciati da 50 millimetri e il mono è Sachs regolabile in estensione e precarico molla con escursione di 123 mm. Disponibile in tre colori “classici” (bianco, nero e rosso), la BN ha un prezzo d’acquisto piuttosto interessante: peccato che non ci sia l’ABS, neanche a richiesta.
La naked Benelli ha linee aggressive ma va bene anche per i piloti alle prime armi, perché è facile da guidare e ha un motore poco impegnativo.
Il prezzo è interessante, ma qualche finitura è migliorabile e non ha l’ABS