Come è fatta
Paton è una storica factory milanese specializzata nella produzione di moto da corsa. Il mitico Giuseppe “Pep” Pattoni negli anni 60 e 70 dava filo da torcere con la sua Paton 500 bicilindrica ai grandi costruttori nel Mondiale 500 e nei Campionati italiani. Seguendo la filosofia della 500, nel 2013 è nata la S1, una piccola “racer” con motore bicilindrico Kawasaki 650 che nel 2017 e 2018 ha vinto la categoria Lightweight del Tourist Trophy, la più famosa (e pericolosa) gara su strada che si svolge ogni anno sull’Isola di Man. Per festeggiare i risultati in gara e i 60 anni di attività, Roberto Pattoni (figlio del fondatore) e i soci di SC Project hanno allestito la versione 60° Anniversary in queste pagine. Si tratta di una S1-R identica alle moto vittoriose al TT e dotata di tutte le parti speciali dell’attuale catalogo Paton: preparazione motore (a scelta tra 3 livelli), centralina speciale, scarico in titanio/carbonio SC-Project, oltre a serbatoio e forcellone in alluminio e telaio in acciaio fatto a mano. Le sospensioni sono Öhlins: forcella con steli da 43 mm e doppio ammortizzatore con serbatoio separato. A richiesta si può avere il cambio elettronico quickshift che agisce però solo in inserimento di marcia.


La forcella Öhlins FGRT 204 è completamente regolabile, come gli ammortizzatori TTX30. La chiave di avviamento è personalizzata e ricavata del pieno. Lo scarico in titanio e carbonio è prodotto da SC-Project: l’azienda collabora con molti team MotoGP e SBK e nel 2016 ha acquistato Paton
Come va
La posizione di guida è da moto da corsa anni 70: si sta sdraiati sul serbatoio con le braccia distese verso i semimanubri lontani, mentre le pedane sono alte e arretrate. Bisogna appoggiarsi al fondo della sella per avere un minimo di comfort. L’assetto (pensato per le competizioni) è rigido, ma le sospensioni sono ampiamente regolabili. Il bicilindrico spinge deciso a tutti i regimi e sfoggia un allungo vigoroso, accompagnato dal suono grintoso dello scarico SC. Tra le curve la Paton richiede impegno fisico: nonostante il peso “piuma” l’avantreno non è dei più facili da inserire in curva, soprattutto nello stretto, ma una volta impostata la traiettoria si rivela stabile e preciso. Ok il cambio elettronico e impressionante la frenata, potentissima ma priva di ABS: maneggiare con cura sul bagnato...