Su strada
Pur essendo uno “
scooter-poltrona”, il
MaxSym si guida con il busto eretto scegliendo a seconda delle situazioni se tenere le gambe piegate ad angolo retto o allungate sulle pedane. In entrambi i casi lo scooter si controlla bene, grazie all’ottimo bilanciamento dei pesi e all’agilità quasi incredibile: nelle curve strette non sembra di guidare uno scooter lungo quasi 2,3 metri.
Il motore spinge forte e ha sempre una riserva di potenza per levarsi dal traffico, mentre i freni, ben tarati nella ripartizione della frenata combinata, vanno strizzati a dovere per sfruttare la potenza dei tre dischi.
In autostrada
Il grande
SYM se la cava bene nei lunghi viaggi anche in coppia. Ma è soprattutto
il mezzo ideale per il “commuting” casa-tangenziale-ufficio, perché va forte e protegge bene: l’ampio parabrezza regolabile e lo scudo avvolgente riparano il pilota dalle turbolenze. Andando veloci si avvertono un po’ vibrazioni sul manubrio, ma soprattutto bisogna fare i conti con i consumi che salgono sensibilmente. Nessun problema invece con la ciclistica: le sospensioni sono granitiche sui curvoni veloci e i freni sempre sicuri in caso di necessità.

In città
Colpisce l’agilità di questo maxi nell’uso cittadino. Il peso si sente solo nelle manovre da fermo ed è comunque ben bilanciato: si può procedere con un filo di gas o invertire la marcia senza dover mettere i piedi a terra. Meno positivo il quadro se si viaggia sul pavé: gli ammortizzatori, anche se regolati nella taratura più morbida, trasmettono tutte le asperità alla schiena. Ben tarati i freni: a chi però usa lo scooter tutti i giorni, anche d’inverno, consigliamo come sempre la versione con ABS. Gigantesco infine il vano sottosella, ci stanno due caschi integrali o la spesa per alcuni giorni.
